Attualità - 25 gennaio 2019, 13:05

Riprogettazione urbana, arriva il Masterplan del “Quadrante” della Valpolcevera

Verde, una piazza, impianti sportivi, spazi produttivi e tecnologie innovative in un grande parco, pista ciclabile e molto altro. Un progetto per ridisegnare le aree intorno al nuovo ponte sul Polcevera

La Giunta comunale ha deliberato, su proposta dell’assessore all’Urbanistica e Demanio Simonetta Cenci, l’avvio di un progetto strategico, il Masterplan del “Quadrante” della Valpolcevera.

Dopo il crollo del ponte Morandi e le pesanti ricadute su una parte di territorio strategica sia sotto il profilo produttivo che delle infrastrutture stradali e ferroviarie, l’amministrazione comunale promuove un disegno di rigenerazione urbana con interventi innovativi, da selezionare con diverse modalità attuative pubbliche e private, anche mediante specifici bandi di concorso. Il Masterplan avrà come riferimento il vigente Piano Urbanistico Comunale e ne costituirà un approfondimento, anche in relazione alle esigenze sopravvenute a seguito del tragico evento.

Si tratta di azioni urbanistiche che riguardano le aree interessate dal crollo e il territorio limitrofo, per i quali sono in programma interventi di riqualificazione e miglioramento: aree di fondovalle interessate da insediamenti residenziali e produttivi, aree ferroviarie suscettibili di dismissione e i versanti collinari connessi fino ai crinali di Coronata a ponente e dei Forti a levante.

Sono complessivamente sei le azioni nel “quadrante”, quattro riguardano la sistemazione di aree e due sono interventi su “reti” (una pista ciclabile e la riqualificazione di via Fillak).

Sulla sponda sinistra del Polcevera sorgerà, al posto delle abitazioni che dovranno essere demolite per la costruzione del nuovo ponte, una grande piazza che costituirà un simbolo di quanto accaduto e, nello stesso tempo, un segno tangibile della ricostruzione e della trasformazione. La piazza si “prolungherà” in una sequenza di spazi verdi riqualificati, con varie caratteristiche e destinazioni, che collegheranno il fondovalle con la collina soprastante fino al Sistema dei Forti.

Sulla sponda destra, nello spazio attualmente occupato dal cantiere per la ricostruzione del ponte, è prevista la creazione di un insediamento produttivo “verde”, una sorta di campus che consolidi la nuova vocazione di Genova all’apertura verso la ricerca e la produzione innovativa sostenibile e hi-tech.

Per quanto riguarda il parco ferroviario del Campasso, che verrà parzialmente utilizzato per il trasporto delle merci dirette al porto, nella parte non più destinata all’uso ferroviario si ipotizza la realizzazione di spazi verdi con impianti sportivi, contribuendo alla riqualificazione del quartiere a monte.

Tutte le aree saranno collegate con una pista ciclabile.

Il primo passo per lo sviluppo di tale disegno è stato un percorso di condivisione degli obiettivi con i diversi stakeholders, tra i quali la Regione Liguria, la Città Metropolitana, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, l’Autorità Portuale, l’Università degli Studi di Genova, Categorie e Ordini Professionali, le Ferrovie dello Stato e altri soggetti pubblici e privati portatori di interesse e di supporti qualificati.

La regia è affidata alla Direzione Urban Lab del Comune di Genova, che renderà anche disponibile la propria sede per ospitare giovani professionisti selezionati per borse di studio, istituite e finanziate da Ordini Professionali, Categorie Imprenditoriali, Enti di ricerca, proprio allo scopo di sviluppare studi sul tema della rigenerazione di questa porzione della Valpolcevera.

Entro il mese di marzo verrà steso il disciplinare di gara e successivamente sarà definito un cronoprogramma.

"La Valpolcevera – sottolinea l’assessore Simonetta Cenci – svolge per Genova un ruolo fondamentale, per lo sviluppo produttivo ed economico della città, oltre che per le linee di comunicazione ferroviarie e stradali. Vogliamo promuovere un progetto di rigenerazione urbana smart, intelligente e “pulita” che coinvolga anche la parte collinare rappresentando un’occasione che permetterà di trasformare il crollo del ponte Morandi in una risorsa per tutto il territorio. Dobbiamo fare sì che l’area diventi definitivamente la grande risorsa di Genova e una nuova centralità urbana e territoriale".  

Redazione