Politica - 24 gennaio 2019, 18:43

Sabato in piazza per "Genova città aperta": diritti, welfare e accoglienza

Partenza del corteo alle 14 dalla Stazione Marittima, tappa al Mem con un momento di silenzio e la deposizione di una corona di fiori a ricordare le vittime dell'immigrazione, poi gli interventi conclusivi in piazza Matteotti (VIDEO)

Una inversione di tendenza nella politica relativa ai fenomeni migratori, porti aperti per chi si trova in difficoltà, un nuovo welfare universalistico che risponda ai bisogni di tutte le persone e il diritto per ciascuno a una vita e a un'accoglienza dignitose: questa in estrema sintesi la piattaforma di rivendicazioni che sabato 26 gennaio porterà in piazza oltre un centinaio di organizzazioni "Per Genova aperta, accogliente e solidale". La manifestazione, indetta dal Coordinamento per Genova città aperta, ha raccolto l'adesione di più di cento fra associazioni, soggetto del mondo cooperativo, comitati e gruppi politici, oltre ad Anpi e Cgil.

"Il senso della mobilitazione è inedito, visto che in corteo sarà rappresentata veramente tutta la città. Si va dall'apertura della manifestazione che sarà affidata alle associazioni di genitori, agli scout - spiega Domenico Chionetti della Comunità di San Benedetto a nome di tutto il Coordinamento -, fino ad arrivare all'associazionismo, al mondo delle cooperative e molto altro. Abbiamo però notato soprattutto una nutrita partecipazione di tanti cittadini, che vogliono esprimere un sentimento diffuso, anche oltre la contestazione del Decreto Salvini: vogliamo giustizia, accoglienza e un welfare nuovo, davvero uguale per tutti. Chiediamo un soccorso adeguato in mare per le persone che rischiano di morire o essere riportate in Libia dove vengono torturate, politiche europee migliori e soprattutto: basta con questa propaganda basata sul racconto dell'invasione, che genera una percezione dello straniero completamente distorta nel nostro paese".

Il programma della giornata prevede la partenza dalla Stazione Marittima alle 14.00, scelta come luogo simbolo della migrazione: proprio dal porto di Genova infatti sono partiti milioni di europei alla ricerca di un futuro migliore nei secoli scorsi. Il corteo si sposterà poi verso via Gramsci, dove farà tappa per un minuto di raccoglimento di fronte al Museo di Memoria e Migrazioni, lasciando in mare una corona di fiori per ricordare le migliaia di vittime dei "viaggi della speranza" nel Mediterraneo. Infine la manifestazione terminerà in piazza Matteotti, dove i vari interventi conclusivi richiameranno l'attenzione, fra le altre cose, sulla manifestazione del 2 marzo a Milano "People - Prima le persone".

Il corteo con tutta probabilità verrà aperto dagli scout, che hanno aderito alla mobilitazione per rimarcare l'importanza di valori come la dignità delle persone e il diritto-dovere all'accoglienza: "Saremo in piazza per dimostrare che mettere al centro la dignità delle persone è un valore fondamentale della nostra vita associativa", ha spiegato Davide Sobrero, responsabile ligure di Agesci:

Carlo Ramoino


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