Il Consiglio Regionale ha approvato quest’oggi all’unanimità un Ordine del Giorno, presentato dai consiglieri di Forza Italia Claudio Muzio e Angelo Vaccarezza, che chiede alla Giunta di porre in essere le azioni necessarie affinché possa tornare a Genova, da Torino, l’originale del rostro bronzeo di nave romana che fino al 1815 svettò sopra la porta dell’Arsenale della Repubblica e che ancora oggi fa parte dello stemma della città.
“Questo rostro raffigurante una testa di cinghiale, risalente con buona probabilità al III secolo a.C. e appartenuto ad un’antica trireme d’età ellenistica – spiegano Muzio e Vaccarezza – ha un grande valore storico e simbolico per Genova: fu infatti rinvenuto nel 1597 nelle acque del porto, nel fondale compreso tra Ponte Spinola e la Darsena, e fu posto sopra la porta dell’Arsenale della Repubblica”
“Purtroppo – proseguono i due consiglieri regionali di Forza Italia – a seguito dell’annessione della Liguria al Regno di Sardegna, stabilita dal Congresso di Vienna nel 1815, il rostro, insieme a tutta l’Armeria della Repubblica di Genova, venne trasferito dai Savoia a Torino, dove a tutt’oggi si trova, esposto nell’Armeria Reale presso la Galleria Beaumont, collocato tra armature medioevali. Genova possiede soltanto una copia in ghisa e gesso del reperto, che fu acquistata dal Comune nel 1898 ed è attualmente esposta nel Museo di Villa Durazzo-Pallavicini a Pegli, murata nell’atrio d’ingresso”.
“Riteniamo – sottolineano ancora Muzio e Vaccarezza – che sarebbe importante per Genova e la Liguria ospitare nuovamente sul proprio territorio questa importante testimonianza della loro storia, che potrebbe trovare la sua ideale ed opportuna collocazione nel Galata Museo del Mare, il più grande museo marittimo del Mediterraneo, nella sala dell’Armeria della Darsena”.
“Grazie all’approvazione del nostro Ordine del Giorno – concludono – e tenendo conto che analogo documento è stato votato dal Consiglio Comunale di Genova nello scorso mese di luglio, auspichiamo che la Regione e il Comune mettano in campo di concerto iniziative che possano portare la città a riavere il suo rostro, simbolo così carico di storia e che merita di ritrovare la sua naturale e tradizionale collocazione”.