Nel 2018 gli investimenti finanziari hanno subito una grossa impennata. Il principale fattore a cui è dovuta questa impennata è la sempre maggiore semplicità di accesso ai mercati, dovuta alla crescita del numero delle aziende che offrono questo tipo di servizio online e attraverso le applicazioni di trading online.
Sembra che per gli italiani il trading possa rappresentare una sorta di “mestiere del futuro” visto che sempre più abitanti del bel Paese se ne dimostrano interessati e che non manchino gli sbocchi lavorativi per chi intende avviare una carriera in questo campo come libero professionista gestendo in autonomia orari di lavoro e sessioni sul mercato.
Per altri, invece, il giocare in borsa costituisce semplicemente un’opportunità per diversificare i propri investimenti in maniera semplice (si fa per dire) e veloce. Vista la sempre maggiore richiesta di accedere alla professione non stupisce che il settore dell’informazione relativa al trading stia vivendo un vero e proprio boom correlato. Stiamo parlando di corsi di formazione, webinar (video corsi online), eventi, conferenze libri e guide di ogni tipo che vengono prodotti sempre di più per soddisfare le richieste di un pubblico davvero molto nutrito.
Si stima che in Italia ci siano circa 8 – 10 milioni di account di trading attivi, che corrispondono a un numero quasi pari di persone che operano qualche forma di investimento con più o meno frequenza. Come sottolineato dal sito tradingonline.me, uno dei punti di riferimento del settore, giocare in borsa si sta rivelando come una passione imprescindibile, ma anche per una fonte di introiti importante in un tempo come questo che si può ancora in parte definire di crisi.
La formazione: dovere numero uno del trader
Sembra sia davvero un bene che gli strumenti informativi sul trading siano in piena crescita. Questo perché sebbene il settore trading rappresenti una grande opportunità in un Paese dove l’occupazione continua a salire, è vero anche che il trading online può rappresentare un rischio se non inquadrato nel modo giusto e se non fatto con i dovuti strumenti e con le dovute piattaforme.
La crescita del settore della formazione, in un ambito delicato come quello della borsa e degli investimenti finanziari, deve essere considerato come un bene assoluto perché va a testimoniare come ci sia maggiore sensibilità sull’argomento.
In passato fin troppi nuovi avventori del trading si sono lasciati abbindolare dalle promesse di profitto con il solo risultato di finire truffati e perdere centinaia, in alcuni casi migliaia di euro, prosciugati dai loro conti di negoziazione. Il mondo del trading, anche a detta degli esperti, non andrebbe considerato come una scorciatoia per diventare ricchi, ma come una professione seria da prendere con le pinze se non si hanno in tasca le dovute conoscenze.
Il trading Forex: il mercato che va per la maggiore
Tra tutti gli italiani che fanno trading sono davvero pochi coloro che preferiscono mercati diversi dal Forex. Si stima che circa il 75 per cento di coloro che fanno almeno un’operazione a settimana scelgono il Forex per farla perché questo mercato è considerato dai traders particolarmente prolifico e foriero di grandi occasioni di investimento.
Non tutti gli insiders sono convinti di questo tuttavia il Forex specialmente nei suoi asset classici come l’euro dollaro è più semplice da gestire rispetto a molti altri mercati che offrono indici di prevedibilità decisamente più bassi e più difficili da gestire. Insomma, trading si, ma con le dovute cautele e sui giusti asset di investimento, solo così rappresenta una risorsa.