- 16 gennaio 2019, 20:26

Spese Pazze in Regione: il sindaco di Alassio Melgrati rischia di subire la Severino?

L'avv. Franco Vazio: "Come parlamentare contrario alla modifica dell'art.316 ter del codice penale, ma la citerò nel procedimento di Melgrati. Ad ogni modo puntiamo all'assoluzione piena"

Dopo la condanna arrivata agli ex consiglieri regionali del PD nell’ambito del processo per le Spese Pazze in Regione, anche altri sono in attesa della pronuncia da parte del giudice, tra questi l’attuale sindaco di Alassio Marco Melgrati.

L’eventuale condanna (sarebbe la prima per Melgrati che, fino ad ora ha potuto annoverare una sfilza di assoluzioni nell’ambito di tutti i procedimenti che lo hanno in qualche modo coinvolto o per il suo lavoro da architetto o per i suoi ruoli politici) potrebbe portare con se alcuni risvolti.

Ci si chiede, infatti, se la Legge Severino, che si applica agli amministratori condannati per reati come il peculato o l’indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, potrebbe impedirgli di continuare il suo incarico da sindaco e, nel caso, cosa accadrebbe ad Alassio.

Una occasione in più per Melgrati potrebbe arrivare dalla modifica dell’art. 316 ter ( che è proprio quello del reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato).

Abbiamo chiesto all’Avv. Franco Vazio che difende Melgrati nell’ambito del suo procedimento una opinione a tal riguardo senza dimenticare, naturalmente, che Vazio è anche parlamentare del PD: “Approvare una modifica del 316 ter del codice penale in questo modo  è stato un grande errore. Ho contestato in tutte le sedi politiche  questa furberia fatta da Lega e M5S. Si tratta di un comma nascosto  ad personam che di fatto derubrica i fatti puniti  in precedenza con il reato di peculato e che aiuta proprio gli amici di partito.

Però come avvocato di Melgrati nelle repliche parlerò di questa norma; come potrei non farlo. Indubbiamente si tratta di una modifica significativa che trasforma e cancella per casi come questi il reato di peculato.

Fatta questa premessa Melgrati risponde di spese e di rendicontazioni come capogruppo assolutamente istituzionali e per questa ragione ho chiesto la sua piena assoluzione, senza subordinate.”

 

Mara Cacace