«La fedeltà ai classici è dovere degli editori e dei professori. Il classico, che è al di sopra del tempo, in teatro va riletto nel presente in cui lo si affronta. Se lo cerco nella realtà che mi circonda, Don Giovanni è poco meno di un autentico delinquente».
Con queste parole, il regista Valerio Binasco presenta la sua lettura del Don Giovanni di Molière che debutta sul palcoscenico del Teatro della Corte martedì 22 gennaio alle 20.30.
Rappresentato per la prima volta al Palais Royal di Parigi nel 1665, la pièce prende spunto da un’antica leggenda (da cui lo spagnolo Tirso de Molina aveva già tratto un famoso dramma: El burlador de Sevilla), in seguito oggetto di numerose riletture, tra cui la celebre opera lirica di Mozart che ne ha fatto uno dei miti più controversi della letteratura e dell’arte in genere.
Nella lettura di Binasco non vi è traccia della figura cavalleresca delle origini, né dell’indole malinconica e romantica di molte edizioni del secolo scorso: il suo Don Giovanni, interpretato da Gianluca Gobbi, è un tenace libertino, violento e scostumato. Il rivoluzionario ed immortale simbolo dei trionfi dell'eros sulla morale e dell’istinto sulla ragione lascia spazio ad un materialista, spudorato, ironico e feroce: un uomo che si concede e perdona tutto pur di soddisfare i propri istinti senza la minima considerazione, né il minimo timore dell’autorità terrena o ultraterrena. Nulla lo attrae di più della conquista, del possesso, del consumo e dell’abbandono. Nulla può arrestare la sua anima in pena, alla ricerca spasmodica di libertà e a suo modo schiava di un vitalismo sfrenato che lo condurrà alla rovina.
Don Giovanni è in scena al Teatro della Corte fino a domenica 27 gennaio.
Inizio spettacoli ore 20.30, giovedì ore 19.30. Domenica ore 16.
Mercoledì 23 gennaio, alle ore 17,30 nel foyer della Corte conversazione con gli attori della Compagnia. Conduce Umberto Basevi. L’ingresso è libero.
Info e biglietti su www.teatronazionalegenova.it