/ Economia

Economia | 15 gennaio 2019, 14:28

Si saldi chi può!

In un mondo sempre più interconnesso e in cui gli acquisti vengono vissuti in maniera sempre più emozionale, qualcosa sta cambiando.

Si saldi chi può!

Ribassi, sconti, occasioni e interminabili file ai camerini per la prova del fatidico capo irrinunciabile. Il magico mondo dei saldi all’epoca degli algoritmi e dell’utilizzo della tecnologia digitale.

Si saldi chi può! Ops, volevamo dire si salvi chi può dal periodo successivo alle festività natalizie durante il quale, oltre allo stress da rientro al lavoro, dobbiamo confrontarci anche con una corsa sfrenata verso il saldo di fine stagione e l’imperdibile capo invernale scontatissimo.

«Non posso farne a meno» questo è l’hashtag più diffuso intercettando i discorsi di fidanzate, sorelle e mogli che si confrontano davanti ad una tazza di caffè in centro prima di lanciarsi sul Giro Saldi 2019. Forse un girone dantesco più che una competizione, considerando i fatturati delle attività commerciali, le maggiori entrate per il fisco, la crescita economica nazionale e la soddisfazione per aver comprato al miglior prezzo.

In un mondo sempre più interconnesso e in cui gli acquisti vengono vissuti in maniera sempre più emozionale, qualcosa sta cambiando. Non stiamo però parlando dell’utilizzo ormai preistorico delle piattaforme di e-commerce per saltare la coda o per confrontare con un click decine di negozi online.

Parliamo di App che ci permettono di indossare in modo virtuale i capi di abbigliamento che ci interessano, di sistemi di monitoraggio delle preferenze e di suggerimenti per gli acquisti elaborati grazie all’analisi del comportamento della nostra carta di credito negli ultimi 3 mesi e di un’Intelligenza Artificiale che interpreta i desideri di ciascuno analizzando Big Data integrati alle abitudini di un target di persone molto simile a noi.

Fantascienza? Si, anzi no, assoluta realtà. Una realtà a valore aggiunto per il consumatore finale, per le aziende produttrici, per la distribuzione commerciale e - ci risiamo - per i fatturati.

Ma il rutilante mondo del fashion è molto più affascinante di quanto pensiamo e riserva sorprese che vanno ben al di là della bellezza e della qualità di un capo Made in Italy.

Oggi, far vivere un’esperienza positiva e quanto più digitale possibile nel processo di acquisto, è un indiscutibile stimolo per catturare nuovi clienti, ma soprattutto per consolidare la loro fiducia. Creare fiducia e passione per un marchio significa poi far innamorare della sua storia e della sua innovazione di prodotto, ma soprattutto pensare ad un servizio ad hoc e non solo al profitto.

Esperienza emozionale, sicurezza digitale nella transazione e qualità del tempo del cliente, sono solo alcuni degli ingredienti di un marketing dell’innovazione applicato al retail sempre più preciso ed avvolgente, in cui la tecnologia offre orientamento sicuro tramite una bussola a forma di algoritmo.

Il 67% di chi esce da un camerino e vede una lunga coda alle casse preferisce non effettuare l’acquisto seppur nel momento di più alto stimolo emotivo. Ecco perchè negli USA molte catene di negozi al dettaglio permettono di pagare direttamente il capo di abbigliamento provato con una scansione dello smartphone. Allo stesso tempo, sistemi di navigazione digitali guidano il cliente all’interno del punto vendita sino all’acquisto giusto in termini di taglia, budget e abitudini di utilizzo.

Il cerchio si chiude. Tempo e denaro nell’era degli algoritmi si coniugano nella stessa frase così da permetterci di uscire dal nostro negozio di fiducia indossando a gennaio un bel bikini nuovo.

Enrico Molinari

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium