I Commissari di Banca Carige hanno comunicato con una nota stampa di aver intrapreso nelle ultime ore "iniziative fondamentali per il futuro della Banca".
Le misure in campo per arginare la crisi e imbocare la via della ripresa sono diverse, a partire dal supporto economico dello Schema Volontario di Intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (“SVI”). I commissari hanno formulato una proposta volta a "porre le basi della ridefinizione delle condizioni del prestito subordinato di 320 milioni di Euro sottoscritto dallo SVI in data 30 novembre 2018 tali da garantire la sostenibilità nel quadro del piano industriale in corso di preparazione e della prospettata aggregazione".
Allo stesso tempo Fabio Innocenzi, Raffaele Lener e Pietro Modiano hanno deciso di avviare una due diligence sugli NPE della Banca. L'operazione, si legge nella nota stampa della struttura commissariale, sarà condotta "da primari operatori del settore, con l’obiettivo di una ulteriore drastica riduzione degli NPE (che segue quella di oltre 1,5 miliardi di Euro appena effettuata) al fine di includere nel piano industriale una percentuale compresa tra il 5% e il 10% del totale dei crediti. In questo modo la Banca si posizionerebbe al di sotto del valore medio di sistema". Alla due diligence saranno invitati alcuni tra principali operatori italiani e esteri.
Per il piano industriale bisognerà invece aspettare fine febbraio 2019: "Potrà prevedere un percorso credibile non solo dal punto di vista della sostenibilità operativa ma anche, e soprattutto, in termini di attrattività in ottica di aggregazione - si legge nellanota stampa diffusa dai commissari -. In questo quadro, al fine di garantire la stabilità della raccolta a medio termine nella presente fase di transizione traendo beneficio dal decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, i Commissari sono in procinto di chiedere l’attivazione della garanzia statale sulla emissione di obbligazioni".
la nota stampa precisa invece che l’ipotesi di ricapitalizzazione precauzionale, così come evocata dal comunicato del Consiglio dei Ministri, è da considerarsi come un’ulteriore misura a tutela dei clienti, da attivarsi come ipotesi del tutto residuale.