Riceviamo e pubblichiamo integralmente il discorso che il Segretario Generale UILM di Piaggio Aereo Antonio Apa ha tenuto durante l'audizione in Senato dello scorso 18 Dicembre:
Ringrazio il Presidente e la Commissione difesa per l’audizione. Francamente la trovo tardiva perché sono 8 mesi che attorno alla vicenda Piaggio si è in una fase di stallo. Fase di stallo in quanto la mancata decisione del parere non vincolante delle Commissioni, a seguito del mancato finanziamento dei 766 milioni per lo sviluppo del drone P2HH assieme a Leonardo da parte del Ministero della Difesa per l’acquisto di 10 vel programma P2HH appare tra quelli con assicurazione di finanziamento con una spesa di 72 milioni già nel 2018.
Potrei citare altri soggetti chiamati in audizioni favorevoli al decollo del progetto, mi limito a richiamare che il dott. Giovanni Soccodato, Responsabile strategie di Leonardo, ebbe a sostenere che quello che si auspicava Leonardo (di fronte alle Commissioni di Camera e Senato) dopo che la Difesa ha invitato le stesse ad esprimere un parere sui 766 milioni, è una sfida tecnologica per avere una filiera industriale competente che consenta di realizzare progetti altamente sofisticati per i quali Leonardo ha sviluppato negli anni specifiche competenze come quello dei sistemi UNMANNED che è uno dei settori ASD (Areospazio – Sicurezza – Difesa) ad alta tecnologia caratterizzata da un tasso di crescita elevato. Valeva 9 miliardi nel 2017 e salirà a 23 miliardi nel 2026 a livello mondiale. Il programma, afferma Soccodato, nasce per avere un velivolo che possa operare anche in spazi civili non segregati per svolgere missioni sia in campo civile che in campo militare. Partendo da un requisito di sorveglianza questo progetto nasce come primo elemento di un percorso che porterà allo sviluppo di un sistema di combattimento aereo. La gestione del progetto si avrà attraverso un ATI.
Egregio Presidente ed Egregi Senatori Piaggio è un’Azienda strategica e lo conferma il fatto che la società sia soggetta alla cosiddetta Golden Power, i poteri speciali che voi, il Governo, avete esercitato in virtù dell’interesse strategico nazionale verso l’Azienda stessa. Fondata a Genova nel 1884, la società ha oggi sede a Villanova d’Albenga e impiega attivamente più di 1.100 persone. Piaggio Aerospace è un’azienda che lo scorso 3 dicembre è entrata in amministrazione controllata (legge Marzano) non in liquidazione. E’ un’azienda viva che possiede prodotti di indubbia eccellenza, come i 37 P.180 delle flotte istituzionali che assicurano un regolare funzionamento delle attività. E’ l’azienda che assembla i motori che montiamo su una delle eccellenze nazionali: la flotta delle frecce tricolori, conosciuta in tutto il mondo. Inoltre, è attiva nell’industria aeronautica con la progettazione, costruzione e manutenzione di velivoli a pilotaggio remoto, destinati a uso militari e civile, con il P.1HH HammerHead. Nonostante le difficoltà finanziarie, l’azienda ha maturato un fatturato nel 2016 di 100 milioni di euro e con l’attuale forza lavoro sarebbe in grado di incrementare il proprio volume d’affari.
L’Avanti Evo, la terza generazione di P.180, è presente nel mercato dell’aviazione mondiale con oltre 200 esemplari. Il precedente azionista, Mubadala, concentrando gli sforzi sullo sviluppo del drone P.1HH, ha trascurato le possibilità che il mercato civile offre per questi velivoli. Con un’adeguata sponsorship e strategia commerciale l’azienda è in grado di potenziare i volumi di vendita e presidiare i nuovi mercati emergenti. In questo senso, Piaggio aveva ottenuto dal Governo italiano l’approvazione della commissione Golden Power per una ipotetica vendita dei diritti di proprietà intellettuale del P.180. Dopo quasi un anno di trattativa, come sappiamo, non è stato possibile concretizzare l’accordo. Piaggio non è solo P.180 e P.1HH. L’Unità di Business Motori conta circa 300 persone, aventi sede a Villanova d’Albenga. Gestisce contratti con clienti del calibro di giganti mondiali dell’aviazione, come Pratt & Whitney Canada, Pratt & Whitney USA, Rolls Royce, Honeywell, senza contare l’Aeronautica Militare. Il volume d’affari della Business Unit del Customer Service, che ha sede a Genova, vede circa 25 milioni di ordini di fatturato nel 2016, 27 milioni di euro nel 2017 e si attesta a circa 22 milioni nel 2018.
Il bilancio 2017 Il bilancio 2017 non è stato ancora approvato a causa del fatto che ad oggi non si sono verificate le assunzioni commerciali relative all’ordine del HammerHead o ordinativi simili, ma la pre-chiusura del 2017 in condizioni di teorica continuità mostrerebbe un andamento che non si discosta sostanzialmente dal Piano Industriale approvato a ulteriore conferma che gli sforzi condotti da management e azionista stavano producendo (prima della Marzano) i risultati sperati. Il debito La voce "debiti per 618€M" deve essere intesa come Passività che secondo il codice civile è costituita da Patrimonio Netto (non rilevante ai fini dell’amministrazione straordinaria), dai Fondi Rischi e Oneri, dal Trattamento di Fine Rapporto, dai Debiti e dai Ratei e Risconti. Il 40% delle Passività riportate è relativo a soci, ex soci o a acconti ricevuti da imprese collegate ai soci che in condizioni di continuità – così come previsto nel piano industriale – non avrebbero impattato sulle operazioni aziendali. I debiti verso fornitori, ad esclusione del debito verso Leonardo, ammontano al 7% e sono sostanzialmente in linea con il Piano Industriale approvato. Le restanti passività sono da attribuire principalmente a debiti governativi, a fondi rischi ed oneri e al debito corrente del personale e anche queste poste sono sostanzialmente in linea con il Piano industriale. Grazie alla sua velocità massima di crociera che è superiore ai 700 km/h, il P.1HH è in grado di intervenire più rapidamente sull’area di interesse rispetto ai suoi competitor e questo consente di allungare i tempi di permanenza su quella zona, rispetto ai suoi competitor.
Nella progettazione del P.1HH, che è derivato dalla piattaforma civile del P.180 Avanti Evo, i tecnici di Piaggio hanno seguito gli standard di sicurezza dell’aviazione civile riuscendo ad ottenere prestazioni sensibilmente superiori ai competitor. Può compiere la propria missione in maniera largamente indipendente dalle condizioni atmosferiche, come vento e basse temperature, a differenza di quanto accade per gli altri droni esistenti. L’utilizzo potrebbe comprendere anche la sorveglianza in caso di fenomeni naturali. L’impiego del P.1HH sul territorio nazionale potrebbe attivare una sorta di Google che potrebbe essere interrogato sia per monitorare eventi naturali, sia per le nostre intelligence e le nostre forze di polizia. Ad oggi è stato completato l’85% del processo di sviluppo del velivolo, che è durato 6 anni, ed è entrato nell’ultima fase, che comprende oltre alla certificazione, la produzione e la messa in servizio dei sistemi. Alcune tappe fondamentali di questo percorso sono state: oltre 500 ore di test a terra e 200 in volo su diversi aeromobili; l’integrazione del primo sistema di comando e controllo remoto Beyond Line of Sight (in collaborazione con Leonardo e Telespazio) che consente il controllo via satellite del drone anche quando si trova al di fuori della portata del segnale diramato dalla stazione di terra. La prima sperimentazione di missione civile di un P.1HH in collaborazione con ENAC e Poste Italiane. Concludo: la vicenda Piaggio è entrata una una fase decisiva: abbiamo sbloccato la vicenda degli stipendi, con un’appendice ancora sulle tredicesime. Rimane in fattispecie la questione industriale. Della questione finanziaria ne ho già accennato prima. Ci sono alcuni problemi che vorrei portare alla vostra attenzione.
Con istanza 22 novembre la Piaggio ha presentato contestuale ricorso per la dichiarazione allo stato di insolvenza al Tribunale di Savona. Il Ministro, accertata la sussistenza dei requisiti, ha nominato il Commissario dott. Nicastro. Mi chiedo se questo Paese, rispetto ad una serie di aziende in amministrazione straordinaria, può avere nomine di Commissari che non conoscono la realtà industriale. Senza nulla togliere alle capacità del dott. Nicastro, non era più corretto affiancargli uno specialista del settore che conoscesse il business della Piaggio? Come và rilanciata la Piaggio? Il problema non è di prodotti. Oggi la situazione Piaggio dal punto di vista delle commesse ha le seguenti potenzialità: il 2019 ha commesse già in essere sulla divisione motori per un totale di 62 milioni di cui 29 milioni per la produzione dei motori e 33 milioni per la revisione. I clienti sono di grande spessore: Honeywell Rolls Royce Pratt & Whitney Safran
Nella Pubblica Amministrazione dev’essere firmata una commessa entro fine dicembre per la revisione dei motori dal valore di circa 30 milioni. Oltre alle potenzialità di budget prevista sui motori, sul Customer Service su 231 addetti vi è lavoro per circa 150 persone nel 2019. Registriamo sostanzialmente il vuoto di commesse sulla parte velivolistica (P180 e droni). Per ovviare ad un processo di cassa integrazione che rischierebbe di fermare l’azienda è necessario secondo me muoversi su due versanti. Intervenire sulla parte motoristica su Leonardo e aeronautica militare in quanto, su questi due attori, gira qualcosa come 400 motori. Per quale ragione non si potrebbe affidare alla Piaggio una quota? Considerando il fatto che Leonardo potrebbe essere una delle potenziali acquirenti di Piaggio.
Sulla parte velivolistica invece si può anche accantonare il progetto P2HH traslando e rimodulando una parte delle risorse sul P1HH. Questo consentirebbe la continuità produttiva della società. In sostanza a mio avviso bisogna mettere in pratica il modello Ilva, ovvero un bando con un unico compratore evitando qualsiasi ipotesi di spezzatino; garantire la continuità produttiva attraverso l’acquisizione da parte dell’aeronatuica militare di una parte di droni già prodotti e fermi, non ritirati da Mubadala ( otto) che potrebbero essere utilizzati come gargo per monitoraggio e ispezione. Veicoli che si addicono sia per uso militare che per uso civile. Non sto ad evidenziarvi di nuovo la strategicità dei prodotti Piaggio, vero asset strategico del sistema Paese ma richiamo il silenzio di questi mesi da parte del Governo e la mancata operatività delle commissioni su un decreto già firmato. E’ chiaro che noi non permetteremo lo smembramento della Piaggio. Un territorio come quello ligure non può subire un ulteriore processo di ridimensionamento produttivo e occupazionale.