Attualità - 13 dicembre 2018, 19:42

Voltri 2: il caso della pensilina mancante alla fermata di fronte alla scuola

In via Calamandrei, i piccoli aspettano il bus sfidando ogni tipo di intemperie. Monta la protesta dei genitori: “Faremo una raccolta di firme”. Ariotti e Frulio: “Segnalato il problema più volte”. Balleari: “Valuteremo la proposta”

Su da queste parti il vento porta via. Più che a valle, più che in riva al mare. Aspro, pungente, gelato, in questa stagione. Aspettare l’autobus in via Calamandrei a Voltri 2, proprio di fronte alle scuole che fanno parte del comprensivo Voltri 2, è impresa per i più coraggiosi. Ma a volte non si può scegliere e sottoporsi a questa tortura è un obbligo. Per i molti residenti della zona, così come per i tantissimi studenti, anche i piccoli delle elementari, che frequentano la zona e che ogni giorno, insieme a nonni e genitori, utilizzano questa fermata per raggiungere l’istituto o per ritornare a casa.

Sfidano le intemperie maledicendo, ogni giorno che fa Dio, l’inadempienza delle istituzioni. 

Il motivo è presto spiegato: siccome il vento da queste parti soffia veramente forte, lo scorso anno si è portato via, letteralmente scoperchiandola, la pensilina sotto la quale gli utenti trovavano un minimo di riparo. A seguito del danneggiamento, i resti del manufatto sono stati smontati e rimossi. 

E poi? La sostituzione è avvenuta? La pensilina nuova è stata installata? Ma quando mai. Questo sarebbe il migliore dei mondi possibili, ma il combinato disposto tra periferia e inadempienza genera una situazione assurda, l’ennesima, che devono scontare poveri cittadini sempre più bistrattati rispetto ad altre zone della città. 

Non è una lagnanza da mugugno di Facebook, ma un fatto estremamente vero e dimostrabile con decine e decine di esempi. La pensilina di Voltri 2 mai ricollocata, a dispetto del fatto che la fermata è utilizzata da moltissimi bambini e anziani, è solo l’ultimo, triste capitolo. 

Questa mattina, un genitore di un bimbo che frequenta le elementari al Voltri 2 non ha più retto e ha sbottato sui social. Lo sfogo di Andrea Maganuco, in poco tempo, ha fatto il giro del quartiere, è arrivato al Municipio VII Ponente, ha sollecitato consiglieri comunali. 

Tra questi, Fabio Ariotti, il ragazzo del Cep che, pur impegnato a Tursi quotidianamente, ha sempre un occhio attento rivolto al proprio quartiere, alle proprie origini. “E’ da mesi - afferma Ariotti - che segnalo questa situazione alla giunta comunale. Ho anche fatto un’apposita interrogazione in Consiglio. Il vice sindaco e assessore alla Mobilità, Stefano Balleari, mi ha risposto per iscritto”. 

Secondo Balleari, “l’amministrazione comunale sta valutando l’installazione di nuove pensiline di attesa, secondo un piano da attuare nell’ambito del contratto che regola l’installazione e la manutenzione di questi manufatti. La richiesta proposta sarà quindi valutata in tale ambito”. 

Purtroppo per i residenti, i genitori e i loro bambini, questa risposta vuol dire tutto e non vuol dire niente. L’assessore municipale Matteo Frulio ricorda che “a ottobre sono riuscito a contattare Amt sul problema, mi è stato fornito l’elenco delle nuove pensiline di prossima installazione e quella di via Calamandrei non era presente”. 

E’ la classica partita con troppi giocatori in campo. Verrebbe da ridere, trattandosi di una banale pensilina, invece ci si riesce a complicare la vita pure su un fatto che dovrebbe essere minimale: ci sono Comune di Genova e Amt, ma soprattutto c’è la ditta che fornisce, installa, mantiene e pulisce tali pensiline. La spagnola Cemusa, che si è aggiudicata l’appalto diversi anni (e amministrazioni) fa. 

Va detto, a onor di cronaca, che le pensiline di Cemusa non sono mai piaciute ai genovesi: perché, pur belle esteticamente, sono assai poco funzionali e, soprattutto, non riparano assolutamente dal freddo. 

Ma, in via Calamandrei, sarebbe pur sempre meglio che niente. Ora, come mai la pensilina di Voltri 2 non è inserita nell’elenco? Come mai, per dirla con Balleari, “la proposta sarà valutata”? Qual è il metro di valutazione? 

Una risposta viene scontata: trattandosi di pensiline che contengono informazioni pubblicitarie, si darà priorità alle zone di maggior passaggio, quelle servite da più linee di Amt e con un maggior utilizzo da parte dell’utenza. Quale investitore pubblicitario preferirebbe avere la propria inserzione su una fermata collinare piuttosto che in centro o lungo le strade principali? 

C’entra mica questo fatto con la mancata installazione della pensilina di Voltri 2? Quanto è giusto, e morale, ragionare in termini esclusivamente commerciali, senza considerare un minimo l’utilità sociale, il fatto che ci sono di mezzo i bambini della scuola e gli anziani del quartiere? 

Queste valutazioni, al netto degli accordi contrattuali, dovrebbe fare una pubblica amministrazione, spingendo sul gestore. La pensilina di Voltri 2 serve, punto e basta. 

I genitori stanno intanto organizzando una raccolta di firme per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni sul problema. Con pazienza, con educazione, con uno spirito di sopportazione e adattamento che sono esemplari. 

E’ pur vero che via Piero Calamandrei non è la Fifth Avenue, né Regent Street, né gli Champs Elysee, né via XX settembre. Ma è abitata da cittadini che hanno gli stessi identici diritti degli altri. E questo bisognerebbe non dimenticarlo mai. 

Forse è un caso, forse no, che il luogo dove si consuma l’ultima battaglia di malcapitati eppure dignitosissimi cittadini è intitolato a Piero Calamandrei. Un uomo e un politico che ci vorrebbe al giorno d’oggi. Uno che amava dire: “Senza probità non può aversi giustizia, ma probità vuol dire anche puntualità, che sarebbe una probità spicciola, da spendersi nelle piccole pratiche di ordinaria amministrazione”. 

Come quella d’installare una pensilina alla fermata di un bus. 

Alberto Bruzzone