Cultura - 05 dicembre 2018, 14:56

"Frigo Leader": alieni e demoni rock atterrano a Genova grazie al romanzo di Villa

E' un romanzo di fantascienza, ma infarcito di musica e cinema. E tanta ironia. Si svolge a Genova e Varsavia, in uno scontro epico tra alieni, che arrivano qua attraverso un frigorifero, e demoni. Intervista, con lettura, all'autore di "Frigo Leader" Massimo Villa (VIDEO)

“Occorre un gran coraggio, ai giorni d’oggi, per scrivere un romanzo come quello che andrete a leggere”. Scrive Marcello Valeri nella prefazione di “Frigo Leader” (Erga), romanzo di Massimo Villa. In effetti, a mettere insieme, facendolo bene, invasioni aliene in lotta con demoni terrestri, investigatori alla "X-Files", ninfomani e compositori classici come Chopin, Beethoven e Mozart, che decidono di formare una band punk, con Varsavia e Genova sullo sfondo, non è cosa facile, ci vuol fegato – e tanta fantasia. Metti poi il fatto che il varco per il passaggio da un mondo all’altro è un frigorifero, ed ecco creato un romanzo fanta-pulp, ma strutturato in modo cinematografico, “in cui si possono scorgere elementi kubrickiani nel parallelismo musica, azione, sensi”. Ma niente paura, non occorre essere dei temerari per leggere “Frigo Leader”: l’autore, che lavora tra i libri e che è un esperto di cinema, garantisce che la lettura è per chi vuole divertirsi.

Come ti è venuta l’idea di scrivere un libro che abbia come protagonisti alieni in versione crooner, demoni jazzisti e un frigorifero che fa da varco tra i due mondi?

È un romanzo di fantascienza, ma divertente, che prende spunto da “X-FIles” in modo parodistico, anche se in questo caso gli ispettori sono due uomini. Il loro compito è quello di indagare su un’invasione di esseri alieni che arrivano nel nostro mondo attraverso un’altra dimensione e un oggetto molto comune, un frigorifero, che dovrebbe essere sorvegliato da uno degli agenti. E poi ci sono anche i diavoli nostrani, quelli dell’Inferno, con le corna, che assumono, però, sembianze umane e che non vedono di buon grado l’invasione aliena. Per cui si scatena una guerra tra demoni e alieni con la parte finale ambientata a Varsavia e Genova

Perché è ambientato a Genova e Varsavia?

A Varsavia perché dovevo andarci, e non l’ho fatto, ma siccome avevo una guida molto dettagliata, ho deciso di usarla lo stesso. Così l’ho studiata e ho ambientato lì il romanzo. Genova non è quella dei vicoli, ma sono presenti luoghi da Monopoli, come De Ferrari, il Ducale, il Carlo Felice e Piazza della Vittoria.

Nel romanzo emerge anche la tua passione per la musica.

Nel romanzo c’è molta musica: prima di tutto quella jazz, tanto che uno dei protagonisti è il gruppo jazz capitanato da un demone, ispirato a un jezzista polacco molto famoso. Poi c’è la musica classica, perché una delle sottotrame è fatta dai tre compositori Chopin, Beethoven, Mozart, che, in realtà hanno messo su un gruppo punk. Infine ci sono lo swing degli anni ‘50 e ‘60, perché gli alieni, i Varvatan, in onore di Sylvie Vartan, assumono sembianze di crooner degli anni ’50 come Frank Sinatra e Dean Martin, e il rock.

La tua cultura cinematografica è evidente.

Sì, il taglio è prettamente cinematografico, perché più che scrivere storie immagino un film, anche perché al momento, per ragioni di tempo, è più quello che vedo, come le serie televisive e i film, che quello che leggo. C’è qualcuno che nell’impostazione scorge anche l’ispirazione al mondo anni ’80 dei videogame: non è come “Ready Player One”, tributo a quel periodo, ma forse come impostazione, verso il finale, è a più livelli, proprio come un videogioco.

Qual è il messaggio di “Frigo Leader”?

L’ho scritto di getto, senza pensarci, e la trama andava avanti da sola. A seconda di chi lo legge il messaggio può essere diverso. Sicuramente, però, vuol divertire. Infatti ci sono situazioni paradossali e personaggi vari, come lo scienziato pazzo ispirato a Frankenstein Junior e la figlia ninfomane. A quale tipologia di lettori è adatto? A chi vuol farsi una risata, sicuramente a chi piace la fantascienza, ma anche agli appassionati di musica e cinema per il taglio.

Sei stato definito il “nuovo Chuck Palahniuk” di Genova: è un confronto impegnativo.

Infatti Palahniuk mi sembra un po’ eccessivo e non c’è proprio tanto pulp: le situazioni sono per lo più caricaturali. Ringrazio, però, Tommy Talamanca, chitarrista leader dei Sadist, gruppo famoso in Italia ed Europa, che ha letto il romanzo e mi ha definito così. Con lui ringrazio anche Marcello Valeri, Giovanni Giaccone e Marvin Menini: dico sempre che se non siete interessati a leggere il libro, almeno leggete le loro prefazioni e postfazioni, perché sono belle!

Adesso leggici un passo del libro: 

 

 

Medea Garrone