La Sala del Capitano presso palazzo San Giorgio ha ospitato oggi l'iniziativa "Decreto Genova: La città e il porto". L'incontro, organizzato dall'associazione Le Radici e le Ali, ha il compito di puntare un faro su due aspetti fondamentali del processo che dovrà portare il capoluogo ligure verso il rilancio economico, dopo il duro colpo patito il 14 agosto scorso con il crollo del ponte Morandi.
"Vogliamo contribuire a portare avanti un'operazione di verità dopo il Decreto Genova che ha avuto 3 mesi di gestazione. Ora vogliamo capire quanti finanziamenti ci sono, se sono tutti reali e in quanto tempo saranno erogati. Vorremmo anche capire se fosse necessario nominare i due commissari straordinari e quali poteri gli sono stati attribuiti".
Ad intervenire sul Decreto e sui suoi finanziamenti è stato l'ex viceministro dell'Economia Enrico Morando: "In sintesi sono due i giudizi sul testo - ha dichiarato Morando - Da una parte un elemento positivo, perché si delineano iniziative che vanno oltre l'emergenza, indirizzando l'azione delle istituzioni verso il rilancio complessivo della città. Tutto questo però è contraddetto dalla parte del Decreto in cui si apprende come tutte le risorse in ballo vengano solo dal bilancio di quest'anno, il che toglie alle misure più importanti il respiro e la dotazione economica necessaria perché siano efficaci".
All'ex sindaco di Genova Giuseppe Pericu invece il compito di affrontare il tema della nomina dei commissari straordinari all'emergenza e alla ricostruzione. Secondo Pericu la figura del commissario alla ricostruzione è stata tratteggiata in maniera vaga e imprecisa: "Probabilmente il processo di ricostruzione poteva essere assegnato allo stesso commissario per l'emergenza, ovvero a Toti. Si è invece preferito seguire una strada diversa per escludere autostrade dal processo con un decreto legge ad hoc, piuttosto che ricadere nel sistema della protezione civile"