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Attualità | 21 novembre 2018, 13:31

Il Black Friday rallenta: l'indagine di Confesercenti e le aspettative dei commercianti genovesi

La presidente Fismo Confesercenti: "Si tratta di un evento che ha trovato il suo spazio fra le abitudini di consumo degli italiani, e a cui molti esercenti scelgono di aderire per trovare un’occasione di rilancio per il comparto, in un anno sicuramente non semplice per Genova"

Il Black Friday rallenta: l'indagine di Confesercenti e le aspettative dei commercianti genovesi

Il Black Friday rallenta un po’, ma è sempre miliardario: quest’anno per la giornata di sconti si prevede un giro d’affari di 1,3 miliardi di euro, il 13% in meno del 2017. A crescere, invece, è l’appeal dei negozi reali: passa infatti dal 39 al 45% la quota di consumatori che prevede di fare un acquisto ‘offline’ nei circa 180mila punti vendita fisici che aderiranno al venerdì nero. È quanto emerge da uno studio condotto da Confesercenti in collaborazione con Swg, elaborando i dati di un doppio survey a consumatori e commercianti.

Anche Genova, con la sua rete diffusa di commercio di prossimità, si prepara all’evento, seppur con alcuni distinguo: "Si tratta di un evento che ha trovato il suo spazio fra le abitudini di consumo degli italiani, e a cui molti esercenti scelgono di aderire per trovare un’occasione di rilancio per il comparto, in un anno sicuramente non semplice per Genova - spiega Francesca Recine, presidente provinciale di Fismo Confesercenti - Come associazione abbiamo voluto fornire un supporto agli associati che hanno sentito questa necessità, offrendo gratuitamente la cartellonistica promozionale in una logica di servizio ma, al tempo stesso, riteniamo sia fondamentale non promuovere una cultura di “sconto tutto l’anno” che finisce per penalizzare inevitabilmente  le piccole attività che non realizzano produzioni dedicate agli sconti, come invece si trovano in altri canali".

Il calo del fatturato previsto è dovuto ad una minore attenzione del pubblico. Ad aver già deciso di acquistare quest’anno è il 32%, percentuale che corrisponde a circa 12,1 milioni di italiani: nel 2017 era il 37% (circa 14 milioni). Una diminuzione che la leggera crescita della spesa media per persona – passata da 108 a 110 euro – non riesce a controbilanciare. Ma potrebbero arrivare sorprese positive: il 41% dei consumatori, infatti, è ancora indeciso se partecipare o meno al venerdì nero, e non sono esclusi rush finali.

Cosa si compra. Chi compra cerca soprattutto tecnologia, indicata dal 43%. Seguono prodotti di moda (29%), elettrodomestici (26%), mobili/prodotti per la casa (18%) e infine viaggi (8%).  Ma si cerca di tutto, con il 19% che indica altre tipologie di beni e servizi, dai prodotti enogastronomici a quelli cosmetici. Un 20% è ancora incerto, e si orienterà sulla base delle offerte.

Dove si compra. Pur essendo un’abitudine legata all’e-commerce, cresce la percentuale di italiani che ha deciso di fare i suoi acquisti offline: ad acquistare in un punto di vendita fisico sarà il 45% degli interessati al Black Friday: il 30% accompagnandolo ad un acquisto sul web, mentre il 15% comprerà solo nei negozi reali.

Negozi, sconti e durata delle offerte. Un interesse a cui rispondono 180mila negozi (il 27% delle attività) con sconti consistenti, oltre il 40% in un caso su due. Il 44% limiterà le offerte al solo venerdì, mentre il restante 56% lo farà più a lungo: il 14% degli imprenditori ha sposato l’idea di Black Week ed ha iniziato gli sconti lunedì, mentre il 42% opta per il Black Weekend, con offerte da venerdì fino a domenica sera.

Primo test di Natale. Che sia Black Friday o Black Week, il periodo è comunque un importante test per il Natale: il 54% userà infatti l’occasione per fare almeno un regalo da mettere sotto l’albero, il 9% addirittura la maggior parte. Un anticipo sui consumi natalizi – i più importanti del nostro commercio – che molti negozi di quartiere sperano di intercettare: la maggior parte (59%) di chi sceglie di aderire al Black Friday lo fa infatti nel tentativo di incrementare le vendite, o per lo meno di non perdere quote rispetto al web, partecipando ad un evento nato per l’e-commerce ma adatto pure al commercio fisico.  Ma c’è anche perplessità ad importare tradizioni che non fanno parte della nostra storia: il 49% dei negozianti che non partecipa non lo ritiene un evento adatto, il 35% pensa che troppe promozioni – soprattutto prima di Natale – siano controproducenti. Ma c’è anche un 16% che ritiene che i negozi reali non possano partecipare: una risposta che non deve sorprendere, visto che in alcune regioni vige il divieto di promozioni a 30 giorni dal Natale. Un punto da chiarire, con una normativa che però sia valida sia per i negozi offline sia per quelli online. Sarebbe un’occasione anche per normare finalmente le promozioni sulla rete, troppe volte fuori da ogni regola.

Redazione

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