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Politica | 15 novembre 2018, 18:12

Ok al Decreto Genova, il Pd: "Con il condono siamo alla vergogna"

La dura reazione del Partito Democratico all'approvazione del Decreto che dovrebbe fornire a Genova gli strumenti per riprendersi dal crollo del ponte Morandi

Ok al Decreto Genova, il Pd: "Con il condono siamo alla vergogna"

Un provvedimento insufficiente, carico di ambiguità e strumento della forzatura necessaria per far passare un consono edilizio, questo il duro giudizio del Partito Democratico a livello ligure e cittadino sul Decreto Genova che oggi è stato licenziato dal Senato.

"Oggi il Decreto Genova, o meglio il Decreto vergogna, perché è servito alla maggioranza gialloverde per far passare il condono di Ischia, è stato approvato al Senato tra l’esultanza del ministro Toninelli e del vice ministro Rixi che non ci sentiamo di condividere, perché giudichiamo questo provvedimento, arrivato dopo tre mesi dal tragico crollo del Morandi, totalmente insufficiente e inadeguato - si legge nel comunicato del Partito Democratico dedicato al tema e diffuso in giornata - Mancano certezze su chi farà il nuovo ponte e sui tempi in cui verrà realizzato. Non esiste alcuna misura per lo sviluppo della città. La cassa integrazione in deroga è pesantemente sotto finanziata, tanto che rischia di esaurirsi ad aprile 2019. La Zona franca, praticamente, non esiste più. E non esiste alcun indennizzo per gli abitanti della Zona arancione, nonostante le promesse vane di Bucci".

"Anche sui risarcimenti alle aziende, il decreto è ancora una volta drammaticamente insufficiente - si legge ancora nella nota stampa del Pd - La Camera di Commercio ha stimato il danno per le imprese in 422 milioni di euro, l’esecutivo ne ha stanziati soltanto poco più di 80. Briciole. E briciole sono anche quelle che il Governo pensa di dare al porto di Genova, il principale scalo italiano: appena 17 milioni di euro. La Zes, la Zona economica speciale che il Partito Democratico aveva proposto proprio per il nostro porto e che sarebbe valsa 50 milioni, non è stata fatta. Noi non ci fermeremo certo qui e ci impegneremo per ottenere maggiori risorse e risposte concrete dal Governo in fase di discussione della Legge di Bilancio. Lo dobbiamo a Genova, ai suoi abitanti, alle realtà che ogni giorno fanno i conti con questa grave emergenza. Troviamo del tutto surreale e completamente immotivata la soddisfazione espressa da Bucci e Toti". 

Redazione


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