Diversi i temi affrontati dal presidente della Regione Liguria questa mattina con i giornalisti a margine del tavolo di discussione dedicato alle misure straordinarie di rilancio per il comparto turismo nel 2019, oggi fortemente sotto pressione a causa dei danni del maltempo.
“Temo relativamente le sanzioni dell’Unione Europea – ha dichiarato Toti in riferimento alla possibilità che l’Europa attivi una procedura di infrazione a carico dell’Italia per inosservanza delle regole comunitarie sul rapporto deficit-pil - mi preoccupa di più il fatto che questa manovra, molto sbilanciata sull’aumento del deficit, utilizzi male le risorse che porta nel sistema. L’Europa ha spesso sbagliato le sue valutazioni, dunque il fatto che critichi questa manovra è tutto sommato quasi rassicurante, meno rassicurante è il fatto che si finanzi con spesa corrente un provvedimento come il reddito di cittadinanza, mentre rimane assolutamente marginale quella grande campagna di ristrutturazione del paese, di attenuazione dei rischi da protezione civile, di ammodernamento del territorio con le grandi opere. Tutti questi temi appaiono in maniera molto timida nella politica del governo. Se la manovra contenesse uguali esborsi per un uguale deficit e uguale debito, ma per un pino di opere pubbliche, sarei completamente d’accordo: in questa maniera coloro che riceverebbero il reddito di cittadinanza avrebbero invece a disposizione una pala per modernizzare il paese. A mio giudizio è più utile una pala di un sussidio”.
Successivamente Toti affronta anche il tema del ponte Morandi, e delle maggiori urgenze a cui ancora occorre dare una risposta risolutiva: “L’auspicio è di fare in fretta a ricostruire e risarcire coloro che hanno perduto la casa – commenta il presidente Toti - Come Regione e Comune in questo periodo abbiamo fatto un grande lavoro per far riaprire strade e ferrovie per merci e passeggeri, ed è stato rafforzato il trasporto locale. Credo che sia stato fatto un grande lavoro sull’emergenza come forse prima non si era mai fatto, ma ora servono le misure strutturarli: l’affidamento dei lavori, la demolizione e ricostruzione del ponte e la riqualificazione di quel cantiere. Se poi vogliamo onorare tutti insieme le 43 vittime, morte in maniera assurda nel crollo di un’infrastruttura che in un paese come l’Italia mai si sarebbe pensato potesse crollare, serve un grande piano di ristrutturazione del paese, in gran parte servito da infrastrutture vecchie. Occorre costruire nuove strade, nuovi aeroporti e nuovi porti”.