Martedì 13 novembre ore 20.30 al Teatro Duse va in scena “La lunga vita di Marianna Ucria” con Raffaella Azim protagonista, affiancata da un interprete della lingua Italiana dei Segni e da Francesca Conte, per la regia di Daniela Ardini. La pièce, tratta dall’omonimo romanzo di Dacia Maraini (premio Campiello 1990), racconta la storia di una tredicenne sordomuta di nobili origini nella Sicilia del Settecento, dove il tempo scorre lento fra un processo dell’Inquisizione, un’impiccagione e il matrimonio combinato con qualche sposa bambina. “Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…”. Questo, che suona come una semplice filastrocca, è l’ottuso dogma della discendenza Ucrìa. Così è riuscita a imparentarsi con le più grandi famiglie palermitane e a questo destino pare condannata la stessa Marianna: il suo amatissimo padre ha organizzato le nozze con il vecchio zio, anche per scongiurare il manicomio a cui i sordomuti erano destinati.
Proprio dalla sua menomazione però, la giovane trova la forza per elevarsi e sfuggire alla meschinità che la circonda.
“La lunga vita di Marianna Ucria” è una storia universale di prevaricazione e riscatto, di clausura e libertà. Anche alla luce delle violenze che si consumano quotidianamente contro le donne, lo spettacolo si carica dell’attualità e dell’urgenza che hanno i classici, sempre e comunque nostri contemporanei. Martedì 13 novembre, prima dell’inizio dello spettacolo ci sarà un breve collegamento video con Dacia Maraini per festeggiare il suo compleanno in diretta con il pubblico e la Compagnia teatrale. Inizio spettacoli ore 20.30, giovedì ore 19.30, domenica ore 16, lunedì riposo. Info e biglietti su www.teatronazionalegenova.it