La partecipazione al convegno sugli appalti pubblici organizzato dall’Università e dalla Prefettura di Genova a Palazzo Ducale Raffaele Cantone è stata l'occasione per il presidente dell'Anac di ribadire il suo punto di vista sul Decreto Genova, e sui possibili interessi della criminalità organizzata alla ricostruzione del ponte.
"Credo che i nodi complessi siano due - ha spiegato Cantone - prima di tutto il quadro delle regole perché la normativa europea non è semplicissima da applicare, ma da quelle non è possibile derogare. Poi l'assenza di riferimenti specifici alle norme anti mafia. Di queste questioni parlerò col commissario Bucci che incontrerò più tardi, e voglio capire quali sono le sue idee". Più specificatamente sui contenuti del testo del Decreto, e su eventuali modifiche, però Cantone non si sbilancia: "Non spetta a me dare giudizi, men che meno fare proposte. Governo e Parlamento possono fare quello che ritengono e faranno le loro valutazioni"."Ne ho parlato al Parlamento - ha concluso Cantone - ne ho parlato personalmente col ministro Salvini e col presidente del consiglio, ho espresso le mie perplessità che vanno nella logica collaborativa: proviamo a far partire il più velocemente possibile i lavori e soprattutto a farli partire senza che si verifichino intoppi successivi".