Nell’ambito del processo sulle “Spese Pazze” il procuratore Francesco Pinto ha chiesto la condanna per 23 consiglieri regionali di vari partiti che fra il 2010 e il 2012 avrebbero usato soldi pubblici per scopi non istituzionali.
Cene, divertimento lusso e molto altro e a finire nel mirino dell'inchiesta anche l'attuale sindaco di Alassio Marco Melgrati allora consigliere regionale.
Afferma Melgrati: "Credo che sia il ruolo del Procuratore chiedere la condanna, a pronunciarsi dovrà essere il giudice ed io ho fiducia nella giustizia. Da quel che mi hanno riferito è stata chiesta per me una delle pene più basse, ma devo dire che pensare che io possa aver rubato alla Regione 3 mila 800 euro è offensivo. Se ne vogliono indietro 5mila glieli do'."
Continua Melgrati: "Chi mi conosce lo sa, io faccio sempre beneficenza, pago tutti i mesi l'affitto ad una signora che non può permetterselo, stamattina ho firmato la fideiussione per un'altra signora e spesso pago bollette o medicine a chi è in difficoltà e mi chiede aiuto e questo anche quando non ero sindaco e lo faccio autonomamente."
"Credo che sia stato un processo politico fatto per colpire una classe politica e partendo da una presunzione di colpevolezza. La legge prevedeva per i consigliere la possibilità di spendere alcune cifre come spese di rappresentanza e ristorazione. Certo non portavo al ristorante a spese della Regione mia moglie sia ben chiaro." spiega Melgrati.
Conclude: "Per quel che riguarda il Telepass la mia segretaria si era informata con i dirigenti sulla possibilità di averlo ed utilizzarlo, anche per quel che riguarda le bottiglie di vino francesce che regalavo a Natale ai rappresentanti delle forze dell'ordine, credo che rientrino nelle spese di rappresentanza a pieno titolo ed anche loro, se ci fosse stato qualcosa di illecito credo non le avrebbero accettate. Ho agito secondo la legge e credo che questo è emerso nel corso del dibattimento e confido nella giustizia."
Coinvolti nel procedimento anche :Edoardo Rixi, Francesco Bruzzone (della Lega) Matteo Rosso (eletto con Forza Italia, oggi Fratelli d’Italia); Michele Boffa, Nino Miceli e Renzo Guccinelli (Pd); Raffaella Della Bianca ( passata al Gruppo misto e poi tornata in Fi); Franco Rocca e Alessio Saso ( Ncd), Rosario Monteleone e Marco Limoncini (Udc), Aldo Siri (Lista Biasotti), Armando Ezio Capurro (ex Noi con Burlando, il secondo passato a Direzione Italia), Matteo Rossi (per quasi tutto il mandato in Sel), Alessandro Benzi (da Sel al Gruppo misto), Giacomo Conti ( Fds), Luigi Morgillo, Marco Melgrati e Roberta Gasco (Fi); Marylin Fusco per la militanza in Diritti e Libertà.
L’unico ad avere patteggiato è stato l’ex consigliere regionale della Lega Maurizio Torterolo