Non sarà più necessario recarsi negli uffici di corso Torino per la dichiarazione di nascita, atto indispensabile per l’attribuzione del codice fiscale, l’iscrizione al servizio sanitario e la conseguente scelta del pediatra per il nuovo nato.
È stata approvata dalla Giunta comunale la deliberazione, proposta dall’assessore ai Servizi civici Matteo Campora, che adotta il protocollo interistituzionale – tra Comune di Genova, ospedale Villa Scassi, ospedale San Martino, ospedale Galliera, Istituto Gaslini, ospedale Evangelico Internazionale e Ordine provinciale dei Medici – “per la trasmissione della dichiarazione di nascita resa nei centri di nascita presenti nel Comune di Genova al fine dell’attribuzione in tempo reale del codice fiscale al neonato e della conseguente scelta tempestiva del pediatra”.
Grazie all’interconnessione tra le banche dati dei diversi enti, a seguito della ricezione della dichiarazione di nascita presso gli ospedali saranno effettuate la registrazione all'Anagrafe, l'assegnazione del Codice Fiscale e l’iscrizione al Servizio sanitario: conseguentemente, la scelta del pediatra sarà possibile anche tramite gli operatori delle strutture ospedaliere che avranno accesso all’Anagrafe Sanitaria Regionale.
La decisione è stata presa dopo l’esito positivo della sperimentazione, avviata ad aprile, e sostenuta dalla partecipazione degli operatori alla formazione organizzata dal Comune di Genova e dalla Asl 3 Genovese.
«Il Comune di Genova – sostiene l’assessore Campora – sta attuando un processo di rinnovamento per agevolare il cittadino che entra in contatto con la Pubblica Amministrazione, ampliando i servizi di prossimità, rafforzando l’innovazione tecnologica, favorendo l’accesso ai servizi, con la diminuzione degli spostamenti sul territorio comunale, anche operando in sinergia con altri Enti, realtà pubbliche e private. Avvieremo – conclude l’assessore – una campagna informativa, presso le strutture ospedaliere e l’Agenzia delle Entrate, per informare e agevolare l’accesso al nuovo servizio integrato».