"Superare la decisione contenuta nel Decreto governativo su Genova del 28 settembre di istituire a Genova una ZLS (Zona logistica speciale) e puntare invece sulla ZES (Zona economica speciale)", questa la proposta che il presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Genova Paolo Ravà aveva avanzato subito dopo la diffusione del testo di quel decreto e che il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini ha chiesto venga inserito nel Decreto nel corso della audizione parlamentare di martedì scorso.
Sulla base della proposta dell'Ordine e di Confindustria Genova, il presidente Ravà, con la piena approvazione del presidente Mondini, ha chiesto il parere di uno studio legale specializzato in in diritto della Comunità Europea. "Il contenuto del parere è a totale sostegno dell'idea che, ora, Ordine dei Commercialisti e Confindustria Genova hanno inviato al presidente della Regione Giovanni Toti e a tutti i parlamentari liguri - si legge in una nota stampa di Confindustria e dell'Ordine dei Commercialisti - Come è noto in queste ore il Decreto Genova va in discussione nella Commissione parlamentare".
Il parere del professor Francesco Sciaudone e dell'avvocato Andrea Neri dello studio Grimaldi, chiarisce la sostanziale differenza di agevolazioni tra ZLS e ZES e premette che quanto è accaduto col crollo del Ponte Morandi è compatibile con le deroghe contenute nel TFUE (Trattato sul funzionamento dell'Unione europea) dove viene precisato che “gli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali” sono compatibili con il mercato comune.In sostanza la Zona Logistica Semplificata prevista dal Decreto e che riguarda Porto e Retroporto di Genova consente agevolazioni esclusivamente in misure di semplificazione amministrativa e accelerazione dei procedimenti.
Sono cioè escluse le altre agevolazioni previste invece per le Zona Economica Semplificata, in particolare il credito d’imposta per gli investimenti nel limite massimo di 50 milioni di euro e le misure di accesso alle infrastrutture. Mediante la ZES nelle aree genovesi sarebbe possibile favorire lo sviluppo delle attività delle imprese già presenti e nuovi insediamenti industriali e investimenti, in virtù della previsione di speciali condizioni di operatività più favorevoli rispetto al regime ordinario. A giudizio dello studio legale – che ha elaborato il proprio parere gratuitamente - le autorità italiane “potrebbero ragionevolmente invocare la deroga” al TFUE e ottenere per le aree genovesi i consistenti benefici della ZES.