A margine del Consiglio Comunale di ieri, martedì 2 ottobre, il Gruppo del Pd commenta quanto riportato dal Sindaco Bucci sul Decreto Genova:
Il “Decreto Genova” scritto dal Governo è il manifesto della decrescita infelice che la nostra città non merita di vivere. Lo abbiamo detto in Sala Rossa, ribadendo come occorra al più presto dare una risposta politica al Governo e scegliere se stare dalla parte di Genova o difendere la poltrona di qualcuno a Roma. A Marco Bucci, che oggi ha dichiarato che Genova e i genovesi non devono piangersi addosso, diciamo che non possiamo fare finta vada tutto bene. Non è pensabile per la sesta città italiana e il suo sindaco essere illusi e presi in giro in questo modo dal Governo. Attraverso i nostri ordini del giorno, oggi a Tursi abbiamo chiesto modifiche al Decreto, avanzando proposte concrete, e continueremo l’ascolto della città e dei suoi rappresentanti per tutelare chi è in difficoltà: sfollati e lavoratori, per il rilancio dell'economia della città e del suo porto, che è il primo scalo d’Italia, per aiutare le piccole e medie imprese attraverso adeguati ammortizzatori sociali, per proseguire con adeguati finanziamenti il percorso di potenziamento delle infrastrutture indispensabili come Gronda e Terzo Valico, per sostenere con fondi sufficienti il trasporto pubblico locale.
Ed ancora per rafforzare i servizi di assistenza sul territorio e il sistema di urgenza ed emergenza sanitaria in Valpolcevera e nel Ponente cittadino, per incrementare e definire con chiarezza i criteri degli indennizzi ai proprietari di immobili e attività produttive nelle aree coinvolte, per ampliare i casi di deroga ai vincoli di spesa del personale delle pubbliche amministrazioni, per sostenere gli extracosti del servizio di raccolta e trattamento rifiuti di Amiu a seguito dei danni subiti con il crollo del Ponte Morandi.
Il “Decreto Genova” non è orfano, come vorrebbero farci credere Salvini e molti altri; è espressione di una maggioranza il cui obiettivo è purtroppo quello di proseguire la propaganda elettorale, invece che ricostruire velocemente un ponte e un futuro per Genova. Ma quelle stesse forze, che sono in maggioranza a Roma, siedono anche nel nostro Consiglio comunale. Da loro pretendiamo un'azione nei confronti dei loro eletti, a cominciare da Edoardo Rixi, per cambiare questo documento come oggi noi in Consiglio abbiamo dimostrato è possibile fare. Ora tocca a Bucci e Toti fare in modo che queste proposte vengano recepite a Roma, a cominciare dal viceministro alleato.