Attualità - 03 ottobre 2018, 08:31

Filca, Tafaria: "La situazione in Liguria è stata minata dagli anni di crisi. Persi 7029 posti di lavoro"

Tafaria: "I dati della Cassa edile ci dicono che tra il 2009 e il 2017 in Liguria si sono persi 7029 posti di lavoro e 4056 imprese edili". Il neo segretario regionale fa il punto sulla situazione

Andrea Tafaria è il nuovo segretario generale regionale della Filca, la federazione dei lavoratori edili della Cisl. La sua elezione è avvenuta ieri a conclusione del consiglio generale della categoria, svoltasi a Genova alla presenza, tra gli altri, del segretario generale Cisl Liguria Luca Maestripieri, del segretario generale Filca Franco Turri e dei segretari nazionali Filca Ottavio De Luca e Stefano Macale.

L'elezione di Tafaria, 44 anni, sposato e con 2 figli, arriva dopo 8 mesi di reggenza del segretario organizzativo nazionale degli edili De Luca.

“La situazione del comparto in Liguria è stata minata dagli anni di crisi, che hanno prodotto perdita di occupazione e chiusure aziendali – spiega il neo segretario generale degli edili Cisl -. I dati della Cassa edile ci dicono che tra il 2009 e il 2017 in Liguria si sono persi 7029 posti di lavoro e 4056 imprese edili, con un meno 59 milioni 330 mila euro di massa salari. Si può uscire da questa spirale? Si può, ma solo attraverso il lavoro, gli investimenti, le opere pubbliche”.

L'elenco di quello che c'è da fare è lungo: “A partire dal Terzo valico, per il quale Rfi ha a disposizione, ma bloccati, un miliardo e 60 milioni relativi al quinto lotto – aggiunge Tafaria - mentre nel DL Genova mancano ancora 791 milioni in aggiunta al 6° lotto. La Gronda doveva partire entro ottobre dal campo base nell'area Collisa: oggi è tutto fermo per via del grande punto interrogativo sulle concessioni a Società Autostrade. Per quest'opera, attesa da decenni dai genovesi, sono previsti 5 cantieri con una incidenza, a pieno regime, di 1500 lavoratori edili, cui si somma l'indotto (5 mila in tutto). La ricostruzione del viadotto autostradale, secondo il progetto Piano, costerebbe 150 milioni, durerebbe tra i 10 e i 12 mesi e impiegherebbe 800 lavoratori edili, con una incidenza economica del 30%.

Per quanto riguarda le altre opere, lo scolmatore del Ferreggiano sarà completato entro dicembre (in ritardo di tre mesi), ma è fermo quello della Valbisagno, dalla Sciorba al mare. Occorre poi svincolare i 93 milioni per le periferie, destinati alla realizzazione di nuova viabilità e ristrutturazione degli edifici scolastici: fondi per la Liguria già stanziati dal precedente governo, ma bloccati dal decreto milleproroghe. Per quanto riguarda la complessità del territorio regionale, manca la realizzazione del terzo lotto dell'aurelia bis di La Spezia, la costruzione dell'ospedale Fellettino, il completamento dell'aurelia bis tra Albisola e Savona, lo spostamento a monte della ferrovia da Andora a Finale Ligure (opera che prevede un investimento di un miliardo e mezzo, ma per la quale Rfi ha a disposizione solo 400 milioni). E poi il prolungamento della pista ciclabile da Andora a San Bartolomeo a mare e la costruzione del polo scolastico di Albenga all'interno della ex caserma Turinetto”.

Altro freno alla ripresa del settore è il dumping contrattuale: “Si perde occupazione perché non sempre si applica il contratto edile, che a differenza di altri, come il metalmeccanico, agricolo, multiservizi, costa di più anche perché prevede formazione su salute e sicurezza – chiude Tafaria -. Contrasteremo il dumping contrattuale obbligando le committenze pubbliche e private a specificare nei bandi di gara per le opere a prevalenza edile l'applicazione del contratto unico di cantiere”.

rg