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Attualità | 02 ottobre 2018, 08:37

Qui! Group: a rischio licenziamento 500 lavoratori per effetto domino

Paolo Andreani: "Si apre la strada al fallimento e alla cessazione delle attività. Genova avrà 500 occupati in meno" e Luca Pastorino: "Così potrebbe verificarsi una chiusura a cascata di altre società del gruppo con i lavoratori esclusi quindi da qualsiasi forma di tutela"

Qui! Group: a rischio licenziamento 500 lavoratori per effetto domino

A un passo i licenziamenti collettivi dei 187 dipendenti della fallita Qui! Group e con un possibile effetto domino per le altre imprese partecipate. Da Welfare Company a Paybay, da Financial service a Qui Service, infatti, sono venticinque società per 500 lavoratori.

“La non concessione dell’esercizio provvisorio di Qui! Group – spiega Paolo Andreani della segreteria nazionale Uiltucs, presente all’incontro – apre la strada al fallimento e alla cessazione delle attività. Genova avrà 500 occupati in meno. Un dramma senza soluzione alle porte. I lavoratori pagano il prezzo di un modo scellerato di fare impresa e della follia di un sistema pubblico che lascia aggiudicare gare al massimo ribasso per servizi. La corsa alla riduzione dei costi e la logica del profitto riescono a creare disoccupazione certa”.

Il Mise ieri ha confermato che non ci sono misure straordinarie da mettere in campo e ha chiesto insistentemente l'esercizio provvisorio a beneficio della salvaguardia dell'intero gruppo. L'assenza di risposte da parte della Curatela e l'assenza della proprietà ha reso vano l'incontro.

Filcams e Fisascat stigmatizzano ancora una volta l'incomprensibile comportamento di ambo le parti e richiamano le stesse alla responsabilità sociale di cui sono investite.

"La vertenza sulla società Qui Ticket rischia di finire in un vicolo cieco. L'incontro al ministero dello Sviluppo economico è terminato con un nulla di fatto: i lavoratori vedono così avvicinarsi l'incubo della perdita del posto. Al confronto, infatti, non hanno partecipato la curatela e la proprietà. Così potrebbe verificarsi una chiusura a cascata di altre società del gruppo con i lavoratori esclusi quindi da qualsiasi forma di tutela".

Lo dichiara il deputato Luca Pastorino, segretario di presidenza per Liberi e Uguali alla Camera, al termine del tavolo al Mise a cui ha partecipato.

"Serve un impegno - aggiunge Pastorino - per garantita la continuità in corso d'opera delle altre società del gruppo, non ancora dichiarate fallite. In questo modo i lavoratori avrebbero la possibilità di accedere alla cassa integrazione. L'auspicio ulteriore è che nell'ambito del decreto Genova si possa pensare di intervenire a tutela dei dipendenti Genovesi Il problema riguarda nel dettaglio molti lavoratori della città: si tratta di una questione doppiamente delicata. In una Genova già ferita, non in grado di assorbire in altre realta quei lavoratori, non è il caso di aggiungere un surplus di cittadini senza lavoro e senza ammortizzatori sociali".

rg

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