- 26 settembre 2018, 20:30

Massacrato in Messico, l'avvocato Falleti: "Il caso non può essere archiviato come affare losco"

L'assistente legale della madre del giovane Prato Paredes: "La prima cosa che farò è contattare la Commissione Italoamericana dei diritti umani e un collega del posto. L’Ambasciata deve farsi carico delle spese per garantire a Paolo una degna sepoltura"

“La verità sulla morte Paolo Prato Paredes deve venire a galla. Il nostro obiettivo principale, al momento, è quello di non fare archiviare il caso come una vicenda legata a questioni losche e poco chiare”. A parlare è l’avvocato Claudio Falleti, specializzato in diritto internazionale, e incaricato per l'assistenza legale dalla madre del 27enne trucidato in Messico. L'avvocato ha le idee chiare sui prossimi passi da intraprendere per fare luce su quanto accaduto, in un quadro di indagini non troppo semplice.

Precisa l’avvocato Falleti: “La prima cosa che farò è contattare la Commissione Italoamericana dei diritti umani per intercedere per noi presso la Procura e chiedere tutte le informative e i documenti relativi a questo caso. Poi cercherò un collega del posto che faccia parte dell’OMA (Organizzazione Mondiale degli Avvocati), associazione di cui sono delegato, affinché si possa muovere sul posto. È importante cercare persone affidabili sulle quali fare riferimento. La situazione in Messico è molto complicata e purtroppo non è un mistero il fatto che la corruzione è a livelli molto alti”.

Quanto accaduto quel terribile 19 settembre, quando Paolo Prato Paredes è scomparso dalla città di Puebla dopo aver lasciato la madre al mercato, presenta i contorni poco chiari e fare ipotesi circa i motivi di questa barbara uccisione è ancora alquanto difficile.

Le preoccupazioni di Paolo, manifestate anche ad alcuni amici contattati con la richiesta di un aiuto economico, in merito alla questione legata ad una casa di famiglia, o forse un’altra situazione legata ad altri e diversi aspetti, sono tutte potesi attualmente aperte.

Ma il difensore vuole sottolineare e chiarire: “La madre di Paolo, così come alcuni amici, lo descrivono come un bravo ragazzo lontano da giri di malavita e droga. È importate che le indagini non si chiudano quasi giustificando paradossalmente quanto avvenuto come una vicenda legata alla droga. Il caso non può essere chiuso come un affare losco. Tutte le indagini e le possibilità devono essere accuratamente vagliate dalle autorità competenti ed anche lo Stato italiano e la nostra Ambasciata deve tenere i riflettori accesi su questa drammatica vicenda. Paolo era un cittadino con passaporto italiano, anche la Farnesina deve prendere a cuore questo caso”.

Parallelamente il pensiero va alla mamma di Paolo, Martha, che si trova in una situazione economica precaria. Non a caso, il figlio stava per ristrutturare una casa proprio con l'idea di procurare una futura rendita alla madre, priva di pensione. Il padre naturale del giovane è ricoverato in condizioni gravi per problemi cerebrali, mentre il genitore adottivo è deceduto tempo fa. 

Afferma l’avvocato Falleti: “L’Ambasciata deve farsi carico delle spese per garantire a Paolo una degna sepoltura. Tra l’altro si tratta di cifre irrisorie, dato il cambio attuale. Il corpo di Paolo non può finire in una fossa comune”.

Questi, dunque, i prossimi passi necessari per non lasciare che la morte di Paolo venga archiviata con poche scartoffie, e perché su questa vicenda non cali un assordante silenzio. 

L'avvocato Falleti assiste, inoltre, le famiglie di Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, da sette mesi spariti in Messico. I tre, napoletani, si trovavano nella zona di Jalisco, a Tecalitlàn, quando sono stati arrestati dalla polizia locale e ceduti (così hanno confessato i poliziotti indagati per sparizione forzata) per soli 43 euro a un banda armata riconducibile al cartello criminale "Nueva Generacion".

M.C.