Dolore, ma anche tanta rabbia ed incredulità in provincia di Savona per l’uccisione di Paolo Prato Paredes.
Il suo corpo, avvolto in alcune coperte, è stato ritrovato con segni di tortura all'interno di un sacco abbandonato in un burrone poco lontano dal fiume río Atoyac (Messico). Il giovane figlio di padre italiano e mamma messicana, era scomparso lo scorso 19 settembre dalla città di Puebla.
Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, dopo aver accompagnato la madre al mercato Hidalgo, il 27enne si era allontanato per visitare il mercato Union, dando appuntamento al genitore 20 minuti dopo. Non vedendolo tornare, la madre ha lanciato all'allarme, denunciando la scomparsa alle forze dell'ordine.
Alcuni parenti di Paolo sono ancora residenti a Loano e in provincia di Savona era abbastanza conosciuto. A ricordarlo alcune persone che lo avevano conosciuto.
Monica racconta: “Paolo aveva frequentato il primo corso di teatro dello YEPP parecchi anni fa ne ho un ricordo bellissimo. Energia, dolcezza, fascino, cura per i compagni di lavoro. Ci raccontava del Messico e della sua vita divisa tra l'Italia e laggiù. Mi spiace molto. Quest'estate l'ho ricordato trovando e sistemando del materiale che riguardava quell'esperienza. Una bella persona. Ricordo chiaramente come pronunciava il suo nome con un accento particolare “Paulò" ci faceva ridere. Mi avrebbe fatto piacere riincontrarlo. Mi spiace molto sia andata cosi.. Che il viaggio ti sia lieve noi ti ricordiamo.”
Testimonianza particolarmente forte anche da Klaus che afferma: “Un incubo infinito. Ci siamo conosciuti circa 11 anni fa..... avevi voglia di iniziare a viaggiare come me, abbiamo lavorato assieme in Sardegna, ai Caraibi su Costa luminosa..... quando eravamo tutti e due a casa di certo le risate non mancavano mai.... le partite alla play station come due ragazzini..... questo inverno dovevamo incontrarci più volte a playa del Carmen ma non ci siamo mai riusciti...... mi mandavi video di Cancun e mi proponevi di andare lì con te a lavorare..... questa estate con il troppo lavoro non ti avevo nemmeno più risposto ai messaggi ....... a saper prima di cosa stava per succedere ti avrei mandato subito i soldi per tornare qui in Italia...... io ti ho conosciuto bene, eri proprio un angelo, un pezzo di pane.... l’ultima persona che si meritava questo..... ti penserò per tutta la vita.... riposa in pace fratello”.
Nelle intenzioni di Paolo, dunque, forse anche la voglia di tornare in Italia, ma, purtroppo la sua vita è stata spezzata in un modo tragico. Le autorità locali indagheranno sul fatto di cronaca per tentare di capire il movente di quello che è stato un terribile delitto.