- 25 settembre 2018, 22:31

Massacrato in Messico: "Paolo aveva bisogno di aiuto". Gli ultimi video

Un amico: “Paolo aveva vissuto una vita difficile, ma era un ragazzo buono e di cuore. Ultimamente temeva per la sua vita e voleva tornare in Italia”

“Paolo era un ragazzo buono e di cuore, era andato in Messico per aiutare sua madre, ma ultimamente aveva iniziato a temere per la sua incolumità e voleva tornare in Italia”. Queste le parole di un caro amico del 27enne ucciso in Messico in circostanze ancora da chiarire. Il corpo, avvolto in alcune coperte, è stato ritrovato con segni di tortura all'interno di un sacco abbandonato in un burrone poco lontano dal fiume Atoyac, in Messico.

Il giovane Paolo Prato Paredes, figlio di padre italiano e mamma messicana, era scomparso lo scorso 19 settembre dalla città di Puebla.

Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, dopo aver accompagnato la madre al mercato Hidalgo, il 27enne si è allontanato per visitare il mercato Union, dando appuntamento al genitore 20 minuti dopo. Non vedendolo tornare, la madre ha lanciato all'allarme, denunciando la scomparsa alle forze dell'ordine.

L'amico della vittima, che oggi non riesce a darsi pace per quanto accaduto, prosegue il racconto: “Dovevo aiutarlo a tornare in Italia. Dovevo convincerlo a fare questo passo e tornare qui soprattutto dopo aver ricevuto gli ultimi messaggi nei quali mi diceva di avere paura. Non ci avevo dato troppo peso in realtà. Non credevo potesse succedere una cosa simile”.

Ancora non sono chiari i possibili moventi del terribile assassinio, ma l’amico di una vita un aspetto lo esclude: “Conosco Paolo, so che non si sarebbe mai infilato in giri illeciti. Poteva essere un ragazzo vivace e dalla risposta pronta, ma nulla più di questo. Credo che alla base di tutto potrebbero esserci questioni familiari. Di sicuro negli ultimi mesi Paolo temeva per la propria vita e voleva trovare dei soldi per avviare dei procedimenti legali.  Aveva chiesto un aiuto anche a me e ad altri amici. Io non avevo la disponibilità per potergli inviare del denaro e non pensavo potesse essere davvero in pericolo di vita altrimenti in qualche modo avrei cercato di farlo salire su un aereo e farlo tornare in Italia”.

Paolo aveva, infatti, inoltrato ad alcuni degli amici più cari alcuni video e audio, chiedendo un aiuto economico per risolvere una questione relativa ad una abitazione di famiglia.

Ecco uno degli ultimissimi video dal Messico: 

Il ricordo torna poi ai momenti trascorsi con Paolo: “L’ho conosciuto in Sardegna, io facevo l’animatore, lui il bagnino in un villaggio turistico. Poi abbiamo trovato l’annuncio per lavorare sulla Costa Crociere a Savona. Abbiamo risposto e ci hanno presi entrambi. Abbiamo passato molto tempo insieme. Io Paolo lo conoscevo molto bene; eravamo amici. So che era legato a sua madre mentre il padre lo aveva frequentato poco nella sua vita. Quando la mamma ha deciso di tornare in Messico ha deciso di raggiungerla per aiutala”.

Conclude il giovane: “Oggi ho sentito alcuni suoi parenti di Loano, siamo tutti sconvolti per quanto accaduto. Mi hanno detto che Paolo aveva lasciato il suo telefono cellulare e i documenti a sua madre prima di allontanarsi da lei lasciandola al mercato. Il mio timore e che sapesse di essere in una situazione di pericolo e che magari ha voluto tutelare sua mamma allontanandosi da lei. Al solo pensiero di quanto gli è capitato ho i brividi. Non riesco a togliermi dalla mente l’immagine del suo sorriso e l’idea che forse, avremmo potuto fare qualcosa per lui”.

Mara Cacace