“La situazione a Genova si sta facendo ogni giorno più grave - scrive in un comunicato stampa il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripietri - Oltre alla tragedia del Ponte Morandi c’è una città paralizzata, una regione spezzata in due, che perde posti di lavoro e traffici marittimi. È una lotta contro il tempo e ormai non si può più aspettare nemmeno un minuto. Serve subito il decreto, serve subito il commissario straordinario e serve che questi discuta immediatamente con il sindacato di tutti i risvolti della ricostruzione, a partire dall’occupazione”.
Secondo il numero uno della Cils ligure se non si metteranno presto in campo provvedimenti e misure d'impatto la situazione rischia di precipitare: “Occorre, rispetto all’ultima bozza del decreto, allungare i tempi della zona franca, oggi limitati al 31 dicembre 2019 - prosegue Maestripieri - Per quanto riguarda l’Iva portuale è stato introdotto un tetto che nella versione 'salvo intese' non c’era. Il governo non deve tirare indietro la mano adesso. Il porto di Genova non ha mai usufruito delle facilitazioni di cui hanno beneficiato altri scali. Ecco, questo è il momento. Bisogna partire e procedere con tutti i cantieri previsti per favorire la crescita come Gronda e Terzo Valico. E serve anche il ribaltamento a mare di Fincantieri per la cantieristica. Genova, la Liguria e il Paese non possono più aspettare.
"Il decreto deve tenere conto di queste opere” - conclude Maestripieri - Facciamo nostre le parole del Cappellano del Lavoro, Don Massimiliano Moretti: “ ‘Genova è ferita, non stupida!’ . Non possiamo più, per alcun motivo, perdere tempo né per la ricostruzione del ponte né per le grandi opere o Genova morirà e chi avrà remato contro dovrà prendersene la responsabilità”.