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Politica | 19 settembre 2018, 13:48

Presidio sanitario alla Riparazioni Navali, critiche all'assessore Viale

Gianni Pastorino (Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria), Giovanni Lunardon (Partito Democratico): " L’assessore Viale diserta l’incontro per la riapertura del presidio sanitario alle Riparazioni Navali; “scelta inspiegabile e grave”

Presidio sanitario alla Riparazioni Navali, critiche all'assessore Viale

I consiglieri regionali di opposizione Gianni Pastorino, Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria, e Giovanni Lunardon, Partito Democratico, hanno diffuso un comunicato stampa di critica alla vicepresidente della Regione Sonia Viale.

"Ieri l’assessore Viale ha disertato l’incontro con i lavoratori e le parti sociali per discutere la riapertura del presidio sanitario alle Riparazioni Navali, che da oltre un anno ha cessato l’attività per motivi burocratici e di spesa - scrivono i consiglieri di opposizione - Assenza per cui non è stata fornita alcuna spiegazione. La vicepresidente Viale era attesa a un incontro per trovare una soluzione a questo problema che impatta direttamente sulla sicurezza dei lavoratori. Eppure il confronto era programmato da giorni, a seguito della lettera che Rete a Sinistra ha inviato all’assessore e al presidente Toti lo scorso 11 settembre".

"A nostro parere - proseguono Pastorino e Lunrdon - si tratta di un reiterato comportamento incomprensibile, considerato che la vicepresidente aveva già disatteso l’impegno che si era assunta in aula e in conferenza capigruppo il 19 giugno. Di fronte a questo atteggiamento inspiegabile e grave, cui fanno seguito anche le mancate risposte di Toti, le parti sociali non escludono iniziative sindacali di protesta durante i giorni del Salone Nautico. Noi saremo comunque con loro, vista l’importanza di questo presidio sanitario".

"Non chiediamo che la Regione finanzi integralmente la riapertura di questo ambulatorio, ma solo che si faccia garante affinché Autorità Portuale e imprese trovino un’intesa per ripristinare un servizio che salva delle vite, integrando eventualmente tale accordo – aggiungono Pastorino e Lunardon - Nel caso specifico è assurdo che sia stato soppresso, per mere questioni burocratiche e di spesa, l’unico punto medico attivo in quell’area del porto. Lo ricordiamo: le riparazioni navali sono un sito produttivo in cui lavorano migliaia di addetti e nel quale il tasso di pericolosità è molto alto".

"L’ambulatorio gestiva 600 casi all’anno, praticamente 2 al giorno. E sicuramente lì sono state salvate delle vite, intervenendo con celerità e impedendo che un incidente “non letale” diventasse “letale”. – concludono Pastorino e Lunardon - Peraltro, un servizio che contribuiva ad alleggerire il carico di ospedali, risolvendo gli incidenti più lievi, stabilizzando i casi più gravi e facendo prevenzione sul luogo di lavoro. Non ci sono ragioni per cui resti chiuso".

RG


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