Il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti, ha visitato oggi, mercoledì 19 settembre, la città di Genova per rendersi conto di persona della gravità dell ferita inflitta dal disastro del 14 agosto: al mattino a confronto con le cooperative per analizzare le conseguenze sulle imprese dopo la caduta del ponte.
Nel pomeriggio Lusetti si è recato a Campi presso la Coop Il Rastrello, esempio di una realtà prima costretta a fuggire, e ora nuovamente pienamente operativa, anche se in lotta con viabilità carente e difficoltà per raggiungere le diverse aree della città.
Molte le richieste pervenute al presidente Lusetti, a partire dalla necessità di comunicare a livello nazionale che la caduta del ponte Morandi non è un problema solo di Genova, e neppure della Liguria.
"Il ponte deve essere fatto nel più breve tempo possibile - ha detto Lusetti -. Ma occorre dire la verità da subito sui tempi necessari in modo che imprese e persone possano organizzarsi. Il mondo cooperativo lavora nelle comunità, per questo vogliamo e dobbiamo avere un ruolo da protagonisti in questo processo di sostegno alla città. Perché Genova non può permettersi di cadere nel cono d'ombra che spesso si crea dopo i primi momenti della tragedia".
Tante le cooperative coinvolte dal crollo del ponte: " I danni ad oggi sono calcolabili solo in parte - ha spiegato Alessandro Frega, vice presidente vicario di Legacoop Liguria - ma occorre valutare le conseguenze nel tempo. Ci vuole un monitoraggio che valuti costantemente le perdite delle imprese, per questo chiediamo provvedimenti dinamici in grado di poter essere ritarati a seconda dell'evolversi della situazione".