Domani 16 settembre, nelle zone consentite, la caccia al cinghiale in Liguria. In base alle analisi effettuate dall’Università di Genova, è stato determinato in 28.838 capi il contingente massimo abbattibile, su scala regionale.
A livello provinciale, suddivisi per ambiti territoriali e comprensori alpini, i contingenti sono: 5.220 a Imperia, 9.350 a Savona, 9.860 a Genova e 4.408 alla Spezia. Ma non mancano le polemiche infatti contro il calendario venatorio mercoledì 19 settembre sarà fatta una proposta di sospensiva per gravi illeciti a danno degli animali selvatici, di Enpa, Lac, Lav e WWF e si esprimerà il TAR Liguria.
Domani non si apre la caccia, la si estende ad un maggior numero di specie. L'Enpa tramite un comunicato ha voluto esprimere il proprio dissenso: "La caccia è aperta già dal 15 agosto al capriolo maschio; ma da domani si potrà sparare per 3 mesi anche a 9.330 cinghiali (mercoledì e domenica) ma sicuramente ci sarà una proroga fino a gennaio, come sempre avvenuto; e poi a quaglie,tortore, pernici rosse, starne, lepri, conigli selvatici e fagiani, questi ultimi, d’allevamento, liberati l’altro ieri per essere letteralmente fucilati domani; ed anche a cornacchie, ghiandaie, gazze, germani reali, gallinelle d’acqua, folaghe, alzavole, codoni, fischioni, mestoloni, moriglioni, marzaiole, canapiglie, frullini, pavoncelle, beccaccini, merli, tordi bottaccio e colombacci; ma dal 1° ottobre si potranno uccidere anche tordi sassello, cesene, allodole, beccacce, porciglioni, fagiani di monte, volpi; sono previste diverse forme di caccia per tempi definiti, da appostamento, vagante, a squadre, etc., ma sempre di fucilate si tratta".
"Sono poi stati autorizzati ben 30 micidiali appostamenti fissi in provincia e la caccia, dal 1° ottobre al 30 novembre sarà consentita per tre giorni a scelta del cacciatore sui cinque totali (martedì e venerdì caccia chiusa). Intanto i partiti presenti nel consiglio regionale, escluso il Movimento 5 stelle, hanno messo a segno un altro siluro contro la vigilanza, prevedendo che gli agenti delle associazioni ambientaliste ed animaliste devono prima frequentare un corso di aggiornamento che, com’era prevedibile, non è ancora stato organizzato. Diventa sempre più insanabile la frattura tra i politici filo-caccia e la società civile, con sempre meno cacciatori e più elettori che amano gli animali e non vogliono che gli si spari. All’apertura di domani la Protezione Animali savonese dedica polemicamente i recenti recuperi (tra i circa 1.300 animali selvatici feriti, malati o in difficoltà soccorsi da inizio anno) di tre fagiani d’allevamento nell’albenganese e di una giovanissima tortora a Porto Vado (foto), che in barba al vergognoso calendario venatorio, domani non potranno essere presi a fucilate" continuano dall'ente nazionale per la protezione animali.
Novità a favore dei cacciatori riguarda la possibilità di non pagare il tesserino il primo anno: “Da oggi i neo cacciatori saranno esentati, per il primo anno di esercizio dell’attività faunistico-venatoria, dall’obbligo del pagamento della tassa regionale. Un piccolo incentivo che nasce con l’obiettivo di invertire il trend di calo nel numero dei cacciatori in Liguria, passati da 20 mila di 6 anni fa agli attuali 15 mila. La presenza e l’attività dei cacciatori è fondamentale per la tutela delle biodiversità, del territorio, delle attività agricole, che oggi sappiamo essere sempre più minacciate dall’invasiva e incontrollata presenza di ungulati”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Caccia, Stefano Mai, commentando l’ok incassato dal ddl 189 di modifica dell’articolo 41 della legge regionale del 1 luglio 1994, n. 29 - norme regionali per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio.