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Attualità | 06 settembre 2018, 15:35

Crollo ponte Morandi: serve rafforzare gli interventi degli assistenti sociali

Cabona (Ordine Assistenti Sociali della Liguria) “il Comune ha a disposizione strumenti di intervento che non impattano sul bilancio dell’Ente”

Crollo ponte Morandi: serve rafforzare gli interventi degli assistenti sociali

I cittadini genovesi che stanno subendo le conseguenze del crollo del Ponte Morandi necessitano di accoglienza e ascolto per fronteggiare questa emergenza, e di essere messi in grado di prendere le decisioni più adeguate avendo conoscenza dei servizi attivati sul territorio in loro favore.

Gli interventi messi in essere dagli assistenti sociali del Comune di Genova si sono particolarmente focalizzati nei confronti dei nuclei più fragili con presenza di anziani e bambini. Sin dalle ore successive al crollo l’intervento di sostegno ed informazione per le persone sfollate dalla palazzine di Via Porro e Via W. Fillak presso il Centro Civico Buranello e la scuola Caffaro organizzato dal comune di Genova, si è reso possibile grazie alla disponibilità di tutti gli assistenti sociali del comune che a turno sono intervenuti garantendo continuità e presenza per i cittadini anche nelle giornate festive.

E’ quanto è emerso, tra l’altro, nel corso di un incontro tra i rappresentanti dei cittadini, del municipio e le associazioni di categoria del quartiere e alcuni parlamentari del Partito Democratico, al quale è anche intervenuto, in rappresentanza dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Liguria, la Consigliera Rossi.

L’intervento predisposto nella fase della emergenza iniziale ora necessita però – è stato sottolineato - di continuità per un periodo non facilmente definibile in particolare nel sostegno della quotidianità e in vista dell’imminente riapertura delle scuole. Questa azione sta impegnando considerevolmente le risorse professionali del Comune ed è per questo motivo che l’Ordine della Liguria degli Assistenti sociali ha proposto un rafforzamento del personale per affrontare questa specifica esigenza suggerendo di utilizzare gli strumenti normativi messi a disposizione degli enti locali per l’applicazione della misura di sostegno alla povertà REI – Reddito d’inclusione.

“Si tratta di uno strumento spiega Giovanni Cabona, Presidente dell’Ordine ligure - che ha trovato disponibili i parlamentari presenti che si sono detti pronti a sostenerlo nell’ambito degli interventi governativi sull’emergenza di Genova e che è possibile usare subito in quanto il Comune di Genova ha già una graduatoria aperta per questo tipo di esigenza e che quindi non va ad impattare direttamente sul bilancio dell’Ente”.

c.s.

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