Si è aperto con 43 secondi di raccoglimento, uno per ciascuna delle vittime, l'incontro organizzato presso la sala del maggior Consiglio di palazzo Ducale dall'Ordine degli Ingegneri di Genova, intitolato "Ponte Morandi... 20 giorni dopo".
L'evento aperto al pubblico, ma valevole al fine del conseguimento dei crediti formativi per i professionisti, aveva il compito di affrontare da un punto di vista metodologico tutte le attività di progettazione, manutenzione, monitoraggio statico e strutturale, e costruzione di grandi opere come il ponte autostradale crollato lo scorso 14 agosto.
Il convegno descritto dal vicepresidente dell'Ordine degli Ingegneri Paolo Costa:
Quattro gli interventi principali della giornata, capaci di offrire un'ampia panoramica sul tema in discussione, grazie al contributo di professionisti di chiara fama. Dopo l'intervento introduttivo del presidente dell'Ordine genovese degli Ingegneri Maurizio Michelini si sono alternati al microfono l'ingegner Pistoletti che ha affrontato il tema dei ponti in acciaio, l'ingegner Gambarotta che ha relazionato sui ponti in muratura, poi l'ingegner Cosenza che ha dedicato il suo intervento ai ponti in cemento armato, infine l'ingegner Lanza che ha parlato di sistemi di monitoraggio per ponti in acciaio.
A margine del convegno il presidente Michelini ha spiegato, rispondendo alle domande dei giornalisti, come dal suo punto di vista occorra spiegare a tutti che le costruzioni, i ponti come le case, non sono "eterni", ma si degradano con il passare del tempo. Altrettanto importante per Michelini l'avvio di un monitoraggio generalizzato che indichi le "prestazioni" e la "vita residua" degli edifici, in maniera tale da poter intervenire con ristrutturazioni e abbattimenti prima che si possano determinare danni alle persone: