Cultura - 02 settembre 2018, 10:22

Lutto nel mondo dell'arte: è morto Francesco Masnata

Nella sua galleria genovese, La Bertesca, ha inaugurato il movimento italiano Arte Povera. Da lui erano esposte le opere dei più noti artisti contemporanei, da Duchamp a Mirò, da Picasso a Manzoni, da Burri a Warhol

Francesco Masnata come Bibesco, “Marmellata di arance”, 2014. Foto Linda Kaiser

Francesco Masnata è mancato la sera del 31 agosto 2018 all’età di 77 anni, dopo una breve e violenta malattia, accudito e circondato dai suoi cari.

Era nato nel 1941 a Genova, città che amava molto e nella quale è sempre voluto tornare. Fonda la galleria La Bertesca nel 1966 a Genova. La prima mostra è dedicata agli American Pop Artists. L’anno successivo, nel 1967, La Bertesca entra nella storia con la prima mostra del movimento italiano Arte Povera, introdotto dal critico d’arte Germano Celant.

Negli anni Settanta La Bertesca apre altre gallerie con lo stesso nome a Milano, Düsseldorf (Germania) e Roma. Le mostre più importanti presentate da La Bertesca in quegli anni sono: Duchamp, Arman, Concert Fluxus - Art Total, Arte Povera - Imspazio, Vasarely, Boetti, Albers, Burri, Arte Povera 1967-69, Max Bill, Piero Manzoni, Fontana, Braque, Picasso, Mirò, Sekine, Arakawa, Opalka, Rotella, Filliou, Brecht, Spoerri, Vostell, Watts, Warhol, Kaprow, Ben, Film Fluxus, Gerhard Richter, Bernhard and Hilla Becher, Christian Boltanski, Gilbert & George, Anne and Patrick Poirier, Dan Flavin, Donald Judd, Sol Lewitt, American Abstract Painting, Analytische Malerei, Transavanguardia, Nitsch, Anacronismo.

Parallelamente crea una rivista, “Pallone”, nata nel 1968, e le Edizioni Masnata, libri d’artista a tiratura limitata, che documentano attraverso saggi critici e riproduzioni i movimenti dell’avanguardia e i nuovi linguaggi dell’arte.

Nell’attuale millennio Francesco Masnata collabora a progetti diversi, anche pubblici – ricordiamo la curatela con Linda Kaiser di “Arte Povera: la prima mostra”, tenutasi a Palazzo Ducale nel 2012 –, e programma mostre internazionali, cercando di individuare giovani artisti emergenti e nuove situazioni di scambio culturale, persino con la Russia e la Cina.

Francesco Masnata si è occupato molto di Fluxus, Mail Art e Anacronismo. Aveva collezionato opere di Outsider Art sin dagli anni ’90, in particolare della Haus der Künstler di Gugging vicino a Vienna. È sempre stato curioso, vitale, entusiasta del suo lavoro e interessato a captare la contemporaneità, per la quale dimostrava un forte spirito intuitivo. Accanito lettore, soprattutto di saggistica, amava profondamente la musica.

In gioventù era stato anche un campione di golf. Come artista ha creato, con lo pseudonimo di Bibesco, opere su diversi supporti e con media originali, seguendo cicli tematici. Ha progettato, girato e montato anche tre brevi filmati. Le sue opere, presentate in fiere internazionali ed esposte in Italia e all’estero, sono state acquisite anche da importanti collezionisti.

Francesco Masnata lascia un grande vuoto in chi lo ha amato e seguito: la sua personalità complessa poteva spaventare e attrarre allo stesso tempo, la sua irrequietezza poteva diventare contagiosa o trascinarti non si sa dove, ma la sua voglia di andare avanti nella conoscenza era assolutamente affascinante per chi poteva condividere con lui la passione per l’arte, quella con la A maiuscola.

Linda Kaiser