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Economia | 19 agosto 2018, 18:04

Spallarossa: “Un sistema unico per catalogare ponti e viadotti”

Secondo l’ingegnere genovese, “servono metodologie condivise per valutare lo stato dei manufatti e, sulla base di quelle, definire tempi d’intervento e finanziamenti. Occorre occuparsi in maniera definitiva di manutenzioni”

Elisa Spallarossa

Elisa Spallarossa

“L’urgenza in Italia, ma anche all’estero, è sempre legata a fatti catastrofici e non si riesce, purtroppo, ad avere una pianificazione degli interventi prima che si verifichino eventi terribili come quello del 14 agosto, o come gli eventi sismici che hanno fatto avviare la grande campagna di sicurezza sismica degli ultimi anni. Che sia venuto il momento anche della manutenzione?”. 

Se lo domanda Elisa Spallarossa, ingegnere e capo progettista dello Studio Archimede, uno dei principali in Liguria per quanto riguarda il settore edile e industriale. Spallarossa è stata anche referente per l’Italia dell’Aashto, ovvero l’American Association of State Highway and Transportation Officials: l’ente che si occupa delle strade negli Stati Uniti e che ha sviluppato nel corso degli anni tecniche informatiche e ingegneristiche d’avanguardia per quanto riguarda la manutenzione di ponti e viadotti. Secondo l’ingegnere genovese, è importante e sempre più necessario “avere un sistema di catalogazione delle strutture, degli ammaloramenti e delle possibili macro voci degli interventi di manutenzione e dei corrispondenti impatti sullo stato degli elementi e dei rispettivi costi, condiviso a livello nazionale”. 

Una sorta di ‘database’ comune, “per iniziare un percorso di unificazione delle metodologie e dare un sistema di riferimento nazionale. Le regioni potrebbero attivarsi in tal senso, in modo da attivare un sistema di ispezioni speditive, inizialmente visive e successivamente approfondite a seconda delle necessità accertate. Il tutto per definire un programma di ispezioni sulla base di criteri oggettivi, ripetibili e confrontabili”. La storia deve insegnare e da questa tragedia in poi tutti dovranno avere una maggiore consapevolezza e responsabilità. Non è un male guardare alle competenze straniere e prendere spunti interessanti. 

In questo senso, Spallarossa ricorda le esperienze con gli americani agli inizi degli anni Duemila: “A partire dal 2002, Regione Liguria avviò un sistema di ispezione e manutenzione programmata sui ponti. A dare l’inizio ai lavori fu il convegno ‘I ponti: un patrimonio da conservare’, la cui seconda edizione fu nel 2007, con il titolo ‘Manutenzione programmata dei ponti’. Entrambi i convegni furono organizzati con il patrocinio dell’assessorato alle infrastrutture della Regione Liguria (assessore Vittorio Adolfo nel 2002 e assessore Luigi Merlo nel 2007), con il supporto dei direttori (Luisito Merli nel 2002 e Sergio Pedemonte nel 2007) e con Archimede, allora rappresentante in Italia di Aashto. Il primo convegno aveva visto la partecipazione di un membro della Aashto, Jose Aldayuz, a dimostrazione della mutua collaborazione che si auspicava di instaurare tra il dipartimento dei trasporti Usa e la Regione Liguria come ente nazionale”. 

Furono incontri molto importanti per capire nuove metodologie. Spallarossa sostiene fortemente che “l’applicazione di un sistema d’ispezione e manutenzione sarebbe ancora strategico, per fornire ai tecnici della regione e delle provincie le linee guida per iniziare una sistematica attività di campagne di ispezione basate su criteri e convenzioni unificate a livello regionale. Questo è necessario in quanto sinora sono state intraprese poche attività simili a livello di infrastrutture regionali e provinciali e tutte a singolo livello locale, portando all’utilizzo di metodologie e convenzioni frammentarie, che non permettono di avere una scala di raffronto comune a livello nazionale. Il mio auspicio, invece, è che un sistema unico possa divenire standard nazionale, anche per allocare i finanziamenti manutentivi in modo oggettivo e con la garanzia della sicurezza degli utenti”. 

Agli inizi del Duemila, questo percorso pareva tracciato, “ma poi i finanziamenti furono dirottati su altre urgenze. Peccato perché le linee guida, distribuite ai tecnici delle amministrazioni provinciali, furono dettagliatamente esplicate attraverso seminari teorici e pratici, con l’obiettivo di fornire uno strumento di riferimento per l’ispezione dei ponti e con il fine ultimo di giungere a un catalogo dei ponti e del corrispondente stato di conservazione sulla base di criteri oggettivi e unificati. Oltre alle linee guida, Regione Liguria dotò infatti le provincie del software Pontis. Fu l’unica a utilizzarlo insieme a Sineco, società del gruppo Gavio, che ha adottato ed usato il programma per un lungo periodo in parallelo al proprio strumento di definizione e valutazione dello stato di salute e di ammaloramento dei ponti autostradali”.

Nel periodo tra il 2002 e il 2007, regione e provincie liguri, con il supporto dello studio Archimede, misero in pratica le linee guida svolgendo varie attività: ispezioni su alcune strutture ritenute significative nell’adozione del sistema Pontis, utile sia per definire lo stato di salute delle strutture prescelte, sia per eseguire simulazioni di manutenzione programmata, con diverse ipotesi di budget; inserimento dei dati ispettivi di 20 ponti per provincia nel sistema Pontis; simulazioni di diverse ipotesi manutentive per definire la strategia di intervento sulle strutture con un ordine di priorità basato sulla garanzia della sicurezza e sul rapporto costi/benefici degli interventi manutentivi; creazione del catalogo regionale dei ponti ispezionati; prima selezione di un’ipotesi di attività di manutenzione programmata nell’arco di 5/10 anni. 

“Adesso - conclude Spallarossa - spero che questo lavoro serio, importante e qualificato possa essere portato avanti in piena consapevolezza e non venga più interrotto. In Liguria, ma anche in Italia, ci sono parecchie strutture da monitorare e se ciò viene fatto con un sistema unitario, questo è un enorme vantaggio per tutti”. 

Alberto Bruzzone

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