Un rapido miglioramento della qualità della vita, con un miglioramento della condizione fisica ed emotiva e una significativa riduzione degli effetti collaterali quali dolore e nausea: questi i risultati dei primi 18 mesi di sperimentazione del progetto di medicina integrata avviato presso l’ambulatorio di malattie rare e malattie oncoematologiche ed immunologiche dell’ospedale Gallino di Genova Pontedecimo, con l’applicazione della Medicina Integrata al paziente oncologico, abbinando alle terapie classiche (chemioterapia o radioterapia) alcuni trattamenti della medicina complementare.
“Al centro di questo progetto c’è la persona – sottolinea la vicepresidente Viale - i suoi bisogni, la qualità e quindi la dignità della sua vita. I risultati parlano chiaro: questo insieme di cure, che come dice il nome non sostituiscono ma integrano quelle classiche, sta portando risultati positivi e benefici per tanti pazienti. Per questo Regione Liguria è in prima linea per sostenere e valorizzare la medicina integrata”.
L’iniziativa, tra le prime di questo tipo a livello nazionale, ha coinvolto, da gennaio 2017 a giugno di quest’anno, 138 pazienti affetti da patologie oncologiche, in cura presso diversi ospedali dell’area metropolitana. Scopo della Medicina Integrata è, infatti, il trattamento del paziente nella sua totalità per ottenere un benessere fisico, psicologico, morale e sociale, in una visione olistica in grado di offrire alla persona tutto quello che di più avanzato e comprovato propongono sia la Medicina Accademica sia la Medicina Complementare. Omotossicologia, agopuntura, micromesoterapia, massaggio energetico, trattamento di ionorisonanza, shiatsu, ipnosi e lifecoaching, programma alimentare personalizzato: la strategia varia da paziente a paziente e cerca di individuare per ciascuno la strada giusta, con l'obiettivo di ripristinare la migliore qualità di vita possibile. I pazienti sono stati valutati sia all'inizio del trattamento con la medicina integrata sia successivamente, ogni tre mesi, attraverso il questionario SF36 (Short Form 36), che esamina otto aspetti relativi alla qualità di vita del paziente, tra cui l'attività fisica, il dolore, la salute generale, la vitalità, le attività sociali: analizzando i dati è emersa una variazione statisticamente significativa in positivo su tutti gli otto aspetti. Il servizio, diretto dal prof Edoardo Rossi, è stato attivato dalla Asl3 nel 2014 in collaborazione con l’Associazione Antonio Lanza Onlus e diretto ai pazienti affetti da malattie rare. Dal 2017 è stato esteso anche ai pazienti con patologie oncologiche.