Arriva con un comunicato stampa l'attacco del consigliere regionale di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria Giovanni Pastorino al presidente della Liguria Giovanni Toti.
Per Pastorino il bilancio della giunta guidata da Toti no è per nulla positivo, a dispetto dei proclami trionfalistici del governatore, che si candida a ricandidarsi alla guida della Liguria per il 2020.
"Si potrebbe prendere con ironia la notizia della ricandidatura di Toti alle prossime elezioni regionali - scrive Pastorino - Perché se è vero che la scelta di ricandidarsi è del tutto legittima, è anche vero che dal punto di vista politico l’amministrazione Toti è oggi uno dei più grandi flop nella storia istituzionale di questa regione, ma anche del Paese. Guardiamo ai fatti: partito con l’intenzione di unificare tutto il centrodestra, oggi il presidente 'prestato' alla Liguria si trova clamorosamente solo, con una giunta a trazione decisamente leghista che, quando va bene, procede in ordine sparso senza una strategia territoriale. Lo dimostrano i dati sugli indicatori socioeconomci, fra i peggiori possibili nello scenario italiano. Dati negativi su Pil, occupazione e sanità, giusto per fare un rapido elenco che potrebbe essere ben più lungo".
Prosegue ancora Pastorino con un certa ironia: "Insomma, 'il vento è cambiato' di totiana memoria fa piuttosto pensare a un uragano che si è abbattuto sulla nostra regione, in cui la qualità della vita ha continuato e peggiorare notevolmente. I fallimenti del centrodestra al potere sono evidenti. Basti pensare al disastro del Piano di Sviluppo Rurale, per cui dovremo restituire all’Europa centinaia di milioni non spesi. E poi: ritorna di gran carriera la cementificazione, nessuna attenzione al dissesto idrogeologico, nessuna capacità di ricucire il rapporto fra costa e entroterra con conseguente spopolamento dei piccoli centri, la disoccupazione avanza. La regione non è stata capace di alcuna scelta che ci abbia fatto uscire dalla crisi economica. A questo aggiungiamo che, al di là delle buone intenzioni di qualche assessore, continua a non esserci né un programma né una strategia di vero rilancio. In conclusione: oggi Toti è isolato nella sua giunta, si trova solo nei rapporti con Roma, viene schiacciato dai contrasti interni al suo partito, vede sfumare il sogno di unificare il centrodestra e quindi la sua leadership nazionale».
Per Pastorino in ogni caso la ricandidatura di Toti avviene alla luce dei prioritari interessi dell politica nazionale, che vede chiaramente una crisi dell coalizione di centrodestra, e la Lega che f il pieno di consensi, anche a danno proprio di Forza Italia: "Dietro alla sua fragile ricandidatura noi non vediamo altro che una modesta elargizione di Salvini, che lascia all’alleato ligure le briciole di un tavolo politico nazionale da cui è escluso - spiega Pastorino - Piuttosto la vera notizia sarà definire un progetto politico e sociale che alimenti la speranza di togliere questa regione da una giunta pasticciona e che non ha soluzioni".