Il 17 settembre prossimo a Savona si terrà la prima udienza del processo per diffamazione da parte del sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli ai danni dell'onorevole Laura Boldrini.
La vicenda ha avuto inizio nell'estate 2017, quando Laura Boldrini era presidente della Camera: plurime volte oggetto di numerosi "haters" sul web a causa delle sue posizioni antirazziste, l'onorevole aveva spesso ricevuto attacchi anche con evidenti allusioni a sfondo sessuale.
In particolare quando Laura Boldrini aveva anticipato le tesi recentemente rilanciate dal presidente INPS Tito Boeri, il quale ha da poco dichiarato: "Saranno i migranti a pagare le pensioni degli italiani di domani". Questa opinione era stata promossa anche dall'allora presidente della Camera che in più circostanze aveva definito i richiedenti asilo "risorse". In breve tempo nel gergo degli "odiatori da tastiera" la parola "risorsa" aveva preso un connotato dispregiativo.
Ma il 14 agosto scorso Laura Boldrini ha lanciato l'hashtag #adessobasta e ha deciso di sporgere denuncia nei confronti di tutti coloro che l'avevano diffamata sul web. Tra gli attacchi, anche il "tweet" incriminato del sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli: «Potremmo dare gli arresti domiciliari degli stupratori di Rimini a casa della Boldrini, magari gli mettono il sorriso… Che ne pensate?».
Nel tempo Camiciottoli si è detto pentito di quella che egli stesso ha dichiarato una "frase infelice". Ricordiamo inoltre che questo episodio è stato oggetto di reciproci attacchi con il giornalista Enrico Mentana, che aveva replicato a quel "Che ne pensate?" di Camiciottoli con epiteti piuttosto forti.
Tra i denunciati per gli attacchi a Laura Boldrini, anche il comico Fabrizio Bracconieri: l'ex "ragazzo della III C" non ha mai fatto mistero delle proprie idee di estrema destra.