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Attualità | 10 luglio 2018, 18:40

Pra’ sogna una Fascia di Rispetto ‘libera’ dai containers

L’appello della Fondazione Primavera: “Alla Nuovo Borgo Terminal vengano concessi spazi più adeguati e dignitosi. Chiediamo che l’area adiacente a quella pubblica sia messa in sicurezza e sia completata con il nostro progetto delle dune alberate”

Pra’ sogna una Fascia di Rispetto ‘libera’ dai containers

Una Fascia di Rispetto più sicura, sotto il profilo ambientale e con zero rischi d’incidenti. Per correre, andare in bicicletta, far giocare i bambini. Divertirsi senza nessun tipo di pericolo, sia grandi che piccini.

E’ un sogno, ma anche una richiesta sempre più insistente, da parte dei cittadini di Pra’. Che amano sognare, per l’appunto. E vogliono ‘liberare’ dai containers l’area immediatamente adiacente a quella striscia che costeggia il canale di calma da una parte e il porto dall’altra. Una zona sempre più amata dai praesi, recentemente balzata pure alle cronache nazionali, grazie alla regata delle Repubbliche Marinare, che l’ha fatta universalmente riconoscere come una delle location migliori delle ultime edizioni.

L’occasione per tornare a chiedere, a gran voce, che la Fascia di Rispetto venga messa in sicurezza e privata dei containers che incombono su di essa è data dalla scadenza della concessione ‘provvisoria’ che assegna l’area portuale immediatamente contigua allo spazio pubblico alla Nuovo Borgo Terminal. La Fondazione Primavera, tra le associazioni più attive sul territorio (e anche più precise e puntuali dal punto di vista della comunicazione, grazie al portale web Supratutto, che viene costantemente aggiornato e riempito di nuovi spunti), ha scritto nei giorni scorsi una lettera al sindaco di Genova Marco Bucci, per sensibilizzarlo sull’argomento.

La stessa missiva è stata inviata anche in Regione, in Municipio e presso la sede dell’Autorità Portuale. Ad accompagnarla, centinaia e centinaia di firme, che ogni giorno sono in costante aumento. Per la cronaca, Fondazione Primavera è quella realtà che, qualche tempo fa, raccolse migliaia di sottoscrizioni per far cambiare il nome al casello autostradale (da Voltri a Pra’, in quanto geograficamente più corretto) e allo stesso scalo portuale (per il medesimo motivo di posizione sulla cartina).

Niclo Calloni, presidente della Fondazione Primavera, spiega la questione con molta chiarezza: “Sta per essere rinnovata la concessione a Nuovo Borgo Terminal Container, per il deposito container nella striscia a sud della Fascia di Rispetto adiacente alla pista ciclopedonale ‘lato mare’. Concessione che doveva essere provvisoria e che, invece, è in essere da parecchi anni. C’è poco tempo per chiedere che vengano assegnati spazi più idonei alla prosecuzione delle attività di Nuovo Borgo e di non rinnovare la concessione dell’area attualmente assegnata. La presenza dei container così a ridosso della Fascia di Rispetto penalizza un’area pregevole e molto frequentata, più volte pubblicamente apprezzata dallo stesso sindaco per la posizione tra acqua e verde e che, presto, potrebbe diventare un parco panoramico che ripaghi in parte la cittadinanza e diventi un punto attrattivo d’eccellenza”.

I cittadini di Pra’, in particolare questo gruppo di persone molto motivato, innamorato del proprio territorio e costantemente in allerta sugli aggiornamenti e i fatti di cronaca, hanno notato un avviso pubblicato nei giorni scorsi sul principale quotidiano cittadino.

Nel testo, s’informa che Nuovo Borgo “ha presentato istanza per ottenere la proroga fino al 31 dicembre del 2029”. Contestualmente, s’invita “tutti coloro che potessero avervi interesse a presentare per iscritto, entro il termine perentorio del 20 luglio 2018, quelle osservazioni che ritenessero opportune a tutela dei loro eventuali diritti e/o a formulare istanze concorrenti”.

E’ una corsa contro il tempo, quella dei cittadini. La sola arma che hanno è la forza delle loro ragioni. In un paese ‘normale’ dovrebbe bastare. “Anche perché - sostiene Calloni - è la stessa Nuovo Borgo Terminal a non essere soddisfatta di quegli spazi. Ma pare non vi siano alternative, almeno così ci raccontano”.

In realtà pare che spazi più consoni esistano, ma la loro presa in analisi è un rebus di difficile soluzione. “Noi di Fondazione Primavera - dice Calloni - non siamo assolutamente né contro il porto né contro Nuovo Borgo. Anzi, siamo al loro fianco. Siamo i primi a dire che l’azienda meriterebbe spazi più adeguati e dignitosi per poter lavorare”.

Quelli a ridosso della Fascia di Rispetto sono pericolosi. Il motivo? “E’ presto spiegato. Questa è una zona soggetta a forte vento. Spesso i containers possono essere vuoti, e il vento facilmente può abbatterli verso la parte pubblica, quella frequentata dalle persone. E’ successo già in passato, in occasione di una tromba d’aria di due anni fa. Fortunatamente sulla Fascia non c’era nessuno, altrimenti potevano esserci conseguenze anche molto gravi”. In effetti, fare footing, passeggiare o andare in bicicletta sotto colonne di enormi containers che incombono non è il massimo.

“Noi ci agganciamo a quello che ha detto il sindaco. Che questa area è molto bella e suggestiva e che è necessario rilanciarla. Per spostare Nuovo Borgo in altra zona del porto, facendo contenti sia noi che loro, non serve un grande sforzo. A quel punto, l’area, oggi demaniale, potrebbe finire nella disponibilità del Comune. E si potrebbe portare avanti quel progetto delle ‘dune’ alberate che noi abbiamo messo a punto e che l’amministrazione ha gradito molto”.

E’ il senso della lettera inviata a Bucci: “Ricordo che quest’area era stata data in concessione provvisoria almeno sette anni fa; parliamo di una concessione soltanto provvisoria proprio per dare modo alle autorità competenti d’individuare aree più adatte e lontane dalla zona abitata e dalla Fascia di Rispetto di Pra’. Penso quindi che ora sia giunto il momento di trovare una soluzione definitiva per questo operatore portuale rispettosa però dei diritti e delle esigenze della cittadinanza residente a Genova Pra’. Sottolineo infine che la zona attualmente occupata da NBTC, secondo accordi con il Comune e con l’Autorità di Sistema Portuale, è destinata alla realizzazione delle dune alberate per la mitigazione visiva e acustica dell’operatività portuale”.

A rafforzare la tesi di Fondazione Primavera, esiste anche un precedente: è quello del terminal Spinelli. “Quando iniziò la costruzione del Parco Tecnologico agli Erzelli - ricorda Calloni - sia Nuovo Borgo Terminal che Spinelli dovettero lasciare l’area sulle alture di Sestri e vennero trasferiti a Pra’. Nuovo Borgo nella zona attualmente occupata, a ridosso della Fascia di Rispetto, e Spinelli nelle aree portuali più interne. La scorsa primavera, i containers di Spinelli sono stati spostati più a ponente, perché lo spazio serviva a Psa, che annualmente amplia i suoi traffici. Il tutto è avvenuto con grande risalto mediatico. Chiediamo semplicemente che la stessa attenzione sia riservata anche a Nuovo Borgo”.

L’appello alle istituzioni è aperto e si può compilare sul portale web Supratutto (che ha cortesemente fornito le immagini di questo articolo). “Abbiamo interpretato e portato alla luce questo disagio - scrive la redattrice Elisa Provinciali - predisponendo un appello via mail, semplificato, cui accedere direttamente dal sito; cliccando su http://www.supratutto.it/appello-al-sindaco-per-pra-palmaro/, ci si trova nel form predisposto con testo e destinatari, Porto, Comune e Municipio, per negare il rinnovo della concessione, proponendo che venga recepito altro sito più idoneo e lontano dalle case per il deposito containers. Rispettiamo il lavoro e l’occupazione, ma chiediamo altrettanto rispetto per la nostra salute e vivibilità. Questa possibilità, far conoscere il nostro pensiero, è prevista dalla normativa, che assegna tempo sino al 20 luglio per fare osservazioni in merito, e pertanto, ricordo a chi non lo avesse ancora fatto, di partecipare in massa all’appello ‘Giù le mani dalla pista ciclopedonale’”.

Perché anche i sogni necessitano di un carico di buone idee a supporto. E a Pra’ storicamente ben sanno quanto bisogna lottare, per vederli realizzati.

Alberto Bruzzone

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