Nel tardo pomeriggio di martedì 12 giungo centinaia di persone hanno partecipato al presidio "Riapriamo i porti d'Italia", per chiedere al governo italiano e all'Europa una politica di accoglienza più condivisa e rispettosa della libertà dei migranti. I manifestanti contestano poi in particolare le posizioni sul tema del ministro Salvini, recentemente protagonista di diverse vicende e dichiarazioni che hanno tenuto altissima la tensione del dibattito politico sul fenomeno migratorio.
Sui cartelli slogan come "Restiamo Umani" o "Fight for your world, not for your country"; poi striscioni contro Salvini, Lega e Movimento 5 Stelle, ma anche contro il Pd: "Accordo Italia-Libia assassinio di stato, Lega e Pd stessi interessi" si legge su un lenzuolo esposto in De Ferrari.
In piazza tante bandiere dei partiti della sinistra, dell'associazionismo laico e cattolico, ma anche centri sociali, migranti, militanti della Fiom e semplici cittadini. Intorno alle 18.30 rappresentanti della comunità senegalese hanno parlato ai manifestanti con un microfono, ricordando l'amara condizione di chi è costretto ad abbandonare il proprio paese per arrivare in Italia, e sottolineando l'importanza di riscoprire l'accoglienza nei confronti di chi cerca un futuro migliore, visto che le politiche dell'attuale governo "sembrano andare in direzione opposta". La manifestazione si è conclusa con l'esibizione lampo di un duo musicale e con "Bella Ciao" cantata in coro.
"Riapriamo i porti d'Italia", alla manifestazione Domenico Chionetti della Comunità di San Benedetto al Porto: