Ha riscosso l'approvazione di tutti i consiglieri regionali presenti alla seduta l'ordine del giorno presentato dall'esponente del Movimento 5 Stelle Alice Salvatore, e che impegna la giunta Toti a istituire in Regione una commissione d'inchiesta sulle mafie in Liguria.
“L’infiltrazione della criminalità organizzata in Liguria è un fenomeno ormai radicato e largamente documentato dal moltiplicarsi di indagini e inchieste, da Ponente a Levante senza eccezioni – spiega Salvatore attraverso un comunicato stampa – . In particolare, la nostra regione è ormai a tutti gli effetti terra di ‘ndrangheta, come messo a nudo anche dallo scioglimento per mafia di tre comuni e confermato in diverse relazioni dalla stessa Commissione Antimafia Parlamentare”.
“Per troppo tempo si sono combattute le mafie con una mera azione repressiva e penale, senza indagare e approfondire le radici profonde che hanno favorito le infiltrazioni in tutti gli ambiti della società e degli affari, dai rifiuti agli appalti pubblici dell’edilizia, dal gioco d’azzardo al traffico di stupefacenti - prosegue la consigliera regionale – . Quello che è mancato quasi del tutto è stata un’azione preventiva di studio e di contrasto al fenomeno mafioso, così come non è mai stato approfondito seriamente l’impatto sociale ed economico che il diffondersi delle mafie ha avuto sull’economia reale e, quindi, sui cittadini liguri”.
“Fa piacere constatare come tutte le forze politiche senza distinzioni abbiamo sottoscritto questo Ordine del giorno su un tema che ci deve vedere compatti e non deve conoscere distinguo politici – prosegue Salvatore. Nell’atto approvato oggi in Consiglio regionale abbiamo impegnato la Giunta su quattro punti che riteniamo dirimenti e che dovranno essere i compiti primari della futura commissione d’inchiesta: 1) verificare l’impatto negativo economico e sociale della criminalità organizzata sul sistema produttivo ligure; 2) verificare l’effettiva attuazione della legge regionale 7/2012 per la prevenzione del crimine organizzato, con particolare attenzione alla questione del riuso dei beni confiscati; 3) un monitoraggio costante sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali; 4) infine, un monitoraggio costante sugli appalti pubblici, in particolare nell’edilizia, che in Liguria rappresentano una delle potenziali porte per gli interessi mafiosi”.
“Quello di oggi rappresenta un grande passo avanti – conclude Salvatore – La commissione d'inchiesta consegnerebbe alla Liguria uno strumento istituzionale con poteri chiari per combattere alla radice il diffondersi della criminalità organizzata nella nostra regione.“