Da un lato, grande voglia di fare da parte delle imprese agricole, numerose idee da mettere in campo e un forte spirito imprenditoriale caratterizzato da responsabilità e coraggio. Dall’altro lato, risorse del PSR destinate al settore agricolo che rischiano di andar perdute perché, di fatto, inaccessibili. È l’allarme lanciato da Coldiretti Liguria in riferimento al pericolo che l’Unione Europea chieda alla Liguria di restituire i fondi non utilizzati per un totale che supera i 15 milioni di euro.
Infatti i dati della Rete Rurale Nazionale evidenziano come l’attuale percentuale di fondi erogati per la Liguria è inferiore al 6% (contro una media nazionale del 17%) per un totale erogato di poco superiore ai 17 milioni di euro. Si paventa alto, quindi, il rischio di disimpegno automatico, in quanto alla nostra regione erano stati destinati circa 313 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Per evitare ciò, occorre sostenere -entro il 31 dicembre 2018- una spesa di risorse pubbliche di oltre 36 milioni di Euro, di cui almeno 15 milioni di euro devono esser risorse comunitarie.
Già la burocrazia, i ritardi e i rallentamenti nelle procedure di istruttoria delle domande – afferma Coldiretti Liguria – stanno rischiando di rendere vani gli enormi sforzi delle imprese agricole che hanno investito soldi e speranze nelle proprie attività e che si ritrovano, dopo anni, ancora in attesa di ricevere le risorse. In più, oggi, si aggiunge il pericolo di dover restituire all’UE le risorse non utilizzate. È indispensabile che la situazione cambi e che Regione Liguria metta a disposizione delle aziende agricole i fondi ad esse indirizzati prima che sia troppo tardi, questo nell’interesse dell’economia ligure, in quanto tali risorse generano, oltre che alle imprese agricole, un indotto positivo anche sulle imprese liguri artigiane.
“Il Programma di Sviluppo Rurale – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – fin dalla sua prima apparizione nelle politiche agricole comunitarie ha sempre rappresentato per la nostra regione uno straordinario strumento per migliorare le strutture produttive agricole e rendere le imprese del settore primario in grado di competere in un mercato sempre più complesso e di reggere le sfide di un’agricoltura sempre più innovativa. Non possiamo permettere che i ritardi amministrativi e burocratici, rallentino l’economia generata dalle imprese agricole e che siano queste ultime a pagare le gravi conseguenze causate dalla burocrazia. È per questo che Coldiretti Liguria chiede al Governatore Giovanni Toti e all’Assessore Stefano Mai un’azione risolutiva e tempestiva per scongiurare il pericolo che la Liguria debba restituire i fondi europei”.