E' approdata in consiglio regionale la protesta contro il declassamento dei consultori. Sugli spalti dell'aula, a inizio lavori, il sodalizio "Non una di meno" ha esposto uno striscione con la scritta "Se le nostre vite non valgono, noi non produciamo".
Una trentina i manifestanti presenti, che hanno puntato il dito contro i provvedimenti che penalizzerebbero la rete dei consultori dell'Asl 3. La polemica aveva già investito a Palazzo Tursi l'assessore comunale al sociale (e presidente del distretto socio sanitario genovese) Francesca Fassio.
Il presidente del consiglio regionale, Alessandro Piana, ha incontrato una delegazione di manifestanti, che hanno chiesto un confronto. Alla richiesta si sono uniti gli esponenti del Pd e di Rete a Sinistra-Liberamente Liguria.
I lavori dell'assemblea sono stati sospesi per un incontro della conferenza dei capigruppo, cui parteciperà anche l'assessore e vicepresidente Sonia Viale.
"Il piano organizzativo dell'Azienda ligure sanitaria (Alisa) se applicato comporterebbe il declassamento della rete dei consultori e verrebbe imposto alle Asl il loro smembramento - sottolinea il sindacato Cobas - La Regione Liguria vuole introdurre nuovi ticket a carico delle famiglie e a favore dei privati, il ridimensionamento dei servizi e del personale, anche quest'area di tutela della salute, conquistata con le lotte delle donne negli anni '70, verrebbe aperta alle incursioni del mercato, l'ennesimo attacco alla sanità pubblica, universale e gratuita".
Clizia Nicolella, "Non una di meno":