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Cultura | 28 aprile 2018, 09:05

Xavier Salomon, dal Metropolitan Museum alla Lanterna

Di lui hanno scritto giornali nazionali e riviste internazionali, da La Stampa a Vogue, dal Sole 24 Ore al New York Times. È l'italiano Xavier Salomon ed è il nuovo curatore artistico della Lanterna

Xavier Salomon (foto Marco Furio Magliani)

Xavier Salomon (foto Marco Furio Magliani)

Di lui hanno scritto giornali nazionali e riviste internazionali, da La Stampa a Vogue, dal Sole 24 Ore al New York Times. E, pur avendo un nome che tradisce, in parte, origini straniere, Xavier Salomon è italiano ed è il nuovo curatore artistico della Lanterna. Giovanissimo e con una carriera folgorante, Xavier, già curatore del British Museum, del Metropolitan e attualmente della Frick Collection, ha deciso di curare, gratuitamente, gli eventi culturali che animeranno il Faro cittadino.

Che cosa significa per lei, che ha incarichi di grandissimo prestigio, essere stato scelto come curatore di un luogo simbolico e antico come la Lanterna?

È per me un grande onore assumere la Presidenza degli Amici della Lanterna. Essere in parte il “custode” di un simbolo del genere è un’esperienza molto importante e promuovere un bene storico, artistico e culturale come la Lanterna è assolutamente un piacere, oltre a essere un dovere.

Che rapporto ha con Genova?

Genova è una città a cui sono molto legato per scelta. Per me rimane una delle mie città preferite in Italia ed un posto dove amo passare del tempo con i miei amici. La visito spesso e amo tutto quello che è genovese. E' una città unica in tutti i suoi aspetti ed un luogo dove amo viaggiare.

Può svelarci qualcosa di ciò che ha in mente?

La Lanterna sarà valorizzata come merita. I progetti che già sono attivi alla Lanterna continueranno e si cercherà di ricreare un rapporto più stretto tra la città e la Lanterna. I genovesi dovrebbero tornare ad amare il loro simbolo e a viverlo come una parte fondamentale della identità della loro città. Mentre per gli stranieri la Lanterna assume queste funzioni, i genovesi dovrebbero riallacciarsi a questo edificio chiave e dargli l’importanza che merita.

In base a quali criteri valuterà gli eventi che si terranno alla Lanterna?

Per le iniziative eventi alla Lanterna ci sarà il supporto del comitato scientifico composto da 9 membri, con importanti esperienze alle spalle, e che nutrono una smisurata passione e affetto per il monumento. Avrà un respiro completamente internazionale o vuole cercare di attirare anche il pubblico più difficile, ossia i genovesi? Certamente i genovesi saranno chiamati a riscoprire il proprio faro, cosa a cui già si sta lavorando con numerose iniziative dal 2014, ma come la Lanterna è stata per secoli il simbolo della città di Genova nel mondo, è fondamentale recuperare questa sua funzione simbolica di rappresentanza per la città. La mostra “La città della Lanterna” a Palazzo Reale quest’anno ha voluto fare esattamente questo. Ma non solo la Lanterna in qualità di faro più antico al mondo ancora funzionante è anche monumento Nazionale che solo l’Italia ha, con i suoi 890 anni di storia è il più alto nel Mediterraneo, e il terzo al mondo. Non dimentichiamo anche che la Lanterna al tempo delle grandi migrazioni, nell’Ottocento e nel Novecento, era l’ultima luce d’Italia che si vedeva lasciando il porto di Genova. E per chi arrivava in Italia era spesso la prima cosa che un viaggiatore vedeva del nostro paese.

Quale sarà il primo evento della sua stagione?

A giugno ci sarà l’apertura della quarta stagione estiva alla Lanterna, che vedrà iniziative teatrali, di musica ed eventi culturali.

Medea Garrone

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