Si era consumato martedì scorso lo scontro tra il Pd e l'assessore al Sociale Francesca Fassio, durante il consiglio comunale, intorno all'interpellanza di Cristina Lodi sul futuro della rete dei consultori dell'Asl 3. E l'opposizione aveva stigmatizzato il comportamento dell'assessore (e presidente del distretto socio sanitario genovese) per l'uscita dall'aula.
Il capogruppo dem incalza nuovamente: "Stiamo cercando di ricevere una delucidazione sulla posizione dell'assessore Fassio, che presiede la conferenza dei sindaci, e che non ha ancora risposto - dice Cristina Lodi - Che cosa ne pensa l'amministrazione comunale della riorganizzazione dei consultori voluta dalla Regione e da Alisa, che insiste prevalentemente sui termini economici? Ci sfugge quale possa essere la tutela dei minori in questo provvedimento. Come Partito Democratico attendiamo una risposta da parte dell'assessore Fassio in Comune, perché è una decisione che non coinvolge tutte le istituzioni adeguatamente. Teniamo conto anche del numero di minori a carico del Comune di Genova".
"Il passaggio da strutture complesse a strutture semplici, con il passaggio per esempio della neuro-psichiatria alla salute mentale, sono modifiche che escludono un luogo unico per l'assistenza al minore - prosegue l'esponente Pd - E' vero che, soprattutto nell'area adolescenziale, sono necessarie le sinergie; ma bisogna dare agli operatori gli strumenti adatti. La sensazione è che si voglia realizzare solo una semplificazione organizzativa, senza una linea chiara. L'assessore Fassio, come responsabile dei minori genovesi, deve dire qualcosa".
Per sabato 21 aprile, dalle ore 14, è prevista una manifestazione in piazza Matteotti, organizzata dall'associazione "Non una di meno", per dire no al declassamento dei consultori da struttura complessa a struttura semplice, che provocherebbe la separazione della dirigenza fra le diverse attività tra ospedale, salute mentale e struttura di igiene e sanità pubblica.
"La manifestazione di sabato è molto importante, anche come richiamo ai tecnici della prevenzione e della salute su quelle che sono state le scelte della Regione - osserva Cristina Lodi - Dopo continueremo a pretendere una risposta politica dall'assessore".