Se la moglie se ne va di casa dopo aver sorpreso il marito a navigare sul web o con una app in cerca di relazioni con altre donne, non commette abbandona il tetto coniugale. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, osservando che si tratta di "una circostanza oggettivamente idonea a compromettere la fiducia tra i coniugi e a provocare l'insorgere della crisi matrimoniale all'origine della separazione".
Anche il solo fatto di navigare o utilizzare piattaforme per gli incontri online, è tradimento nei confronti del coniuge. La Suprema Corte ha respinto il ricorso di un ex marito che voleva addebitare la causa della separazione alla moglie per violazione dell'obbligo di coabitazione dopo che lei se ne era andata, appena scoperto che lui cercava altri incontri sul web.
L'uomo, che ha una pensione di tremila euro mensili, chiedeva anche di eliminare l'obbligo di contribuire con 600 euro al mese al mantenimento della consorte separata. La sentenza della prima sezione civile ha invece confermato l'assegno. La Cassazione ha convalidato il verdetto emesso dalla Corte di Appello di Bologna che nel 2014 aveva equiparato l'uso dei siti d'incontri alla violazione dell'obbligo di fedeltà.
In Cassazione, l'uomo, distinto signore in pensione ancora in cerca di avventure nonostante le sue recenti nozze con la giovane consorte, si è lamentato del fatto che i magistrati bolognesi avevano "ritenuto giustificato l'allontanamento della moglie dalla casa coniugale senza preavviso esclusivamente per la scoperta di un suo interesse alla ricerca di compagnie femminili sul web".