Attualità - 13 aprile 2018, 12:00

Continua a piovere, Coldiretti: "La terra ligure è allo stremo"

Il Presidente di Coldiretti Liguria, Gerolamo Calleri: "Si passa da periodi caratterizzati da siccità diffusa ad altri in cui le precipitazioni intense si trasformano in vere e proprie bombe d’acqua che colpiscono un suolo fragile saturandolo con rapidità"

Il maltempo non lascia tregua: il 100% dei comuni liguri è stato dichiarato a rischio idrogeologico, con abitazioni ed imprese che si trovano in aree riconosciute ad alta pericolosità.

Lo rende noto Coldiretti sulla base dei dati Ispra, per sottolineare i danni causati dalla prima grande perturbazione di aprile, che ha colpito la nostra Regione causando, sia a levante che a ponente, allagamenti, frane ed evacuazioni. Nello Spezzino, tra i comuni di Sarzana e Santo Stefano Magra si sono registrate frane che hanno lambito l’abitato, a Genova, nel quartiere di Pegli, è crollato un muro di contenimento e nel Ponente, a Ceriale, si è verificata un’improvvisa e violenta grandinata, le cui conseguenze si sapranno solo nelle prossime ore, dopo la conta dei danni.

“I cambiamenti climatici sono ormai una realtà di fatto. – afferma il Presidente di Coldiretti Liguria, Gerolamo Calleri - Si passa da periodi caratterizzati da siccità diffusa ad altri in cui le precipitazioni intense si trasformano, non di rado, in vere e proprie bombe d’acqua che colpiscono un suolo fragile che si satura facilmente. Ormai sono mesi che vengono diramate 'allerte meteo’ che forniscono, a cittadini e imprese agricole, una sintesi dei pericoli derivanti dai fenomeni di maltempo. Ma il problema va risolto alla radice: sono necessarie misure di prevenzione e un nuovo modello di sviluppo che tuteli maggiormente il nostro territorio, che non può più permettersi di essere sfruttato in maniera sconsiderata, come accaduto fino ad oggi”.

“Come sappiamo la forza della natura è inarrestabile – afferma il delegato Confederale Bruno Rivarossa - , tuttavia gran parte delle problematiche che si verificano sono causate dall'uomo: cementificazione selvaggia e abbandono delle aree marginali sono la prima causa delle conseguenze talvolta tragiche cui assistiamo. Per cercare di tutelare il nostro territorio bisogna garantire un’adeguata programmazione che valorizzi il ruolo di chi vive e lavora sul territorio come gli agricoltori, unitamente ad una corretta gestione delle zone boschive che devono essere mantenute pulite e controllate proprio per limitare il dissesto idrogeologico”.

La percentuale di rischio idrogeologico della Liguria è superiore a quella già grave della media nazionale dove – conclude la Coldiretti -  sono 7145 i comuni complessivamente a rischio, l’88,3% del totale.

cs