Economia - 30 marzo 2018, 10:02

Ilva: occhi puntati sull'incontro del 4 aprile, che si profila decisivo

Fumata nera nell'ultimo tavolo al Mise. Per il ministro Calenda il prossimo negoziato sarà determinante

I sindacati che hanno partecipato al tavolo ministeriale sull'Ilva sono usciti dall'incontro al Mise con gravi preoccupazioni. Le condizioni per una quadra non ci sono; per questo si è deciso di riconvocare le parti il prossimo 4 aprile, "in modo da affrontare le questioni argomento per argomento, perché andando avanti con la discussione generale si rischia di cadere nella convegnistica", ha detto la viceministro Bellanova. Il clima politico pesa non poco sulle trattative che, dopo oltre un mese di pausa, non sono ripartite. 

Oltre all'incertezza dovuta all'attesa del nuovo governo, sull'avvenire dell'Ilva pesano le decisioni ancora da prendere della Cdp (i cui vertici in scadenza si sono mostrati disponibili a farla entrare nel pacchetto azionario di Am Investco) del Tar del Lazio (su cui pesano i ricorsi presentati da regione Puglia e comune di Taranto) e dell'Antitrust europeo (che si esprimerà nel termine ultimo del 23 maggio). Lo stabilimento di Taranto, intanto, continua a degradarsi per mancanza di investimenti su impianti e tecnologie. 

Ilva ha cassa fino a giugno e la normativa Ue sugli aiuti di Stato rende soluzioni alternative alquanto impervie. Cresce dunque l'attesa per il nuovo incontro del 4 aprile, che potrebbe essere determinante per il futuro del siderurgico e dei suoi 14 mila dipendenti. 

Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, però, "i tempi sono stretti". "E' importante la decisione delle parti di far avanzare il negoziato dal 4 aprile. Ricordo che l'intesa sindacale è necessaria per concludere il processo di cessione ad Arcelor Mittal e far partire investimenti produttivi e ambientali per 2,4 miliardi di euro", ha sottolineato Calenda. 

vg