Una provocazione. Dopo il caso mediatico scoppiato nella giornata di ieri per via di un post sulla vicenda dello stupro di Rimini, questa mattina, il sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli si è affidato nuovamente a Facebook per spiegare la sua uscita social.
Scrive il primo cittadino: "Eccoci, come tutte le mattine ore 7,30 in ufficio a lavorare per la mia comunità. Sono ancora allibito per il polverone che un post sul mio profilo personale ha scatenato in tante persone. Era palesemente una provocazione, capisco che sia parsa di cattivo gusto, ma da italiano non ne posso più di certe notizie come quella di Rimini, Milano, e tante altre che appaiono tutti i giorni sui giornali e rimbalzano sulle cronache Nazionali. E', e rimane un dato oggettivo che la politica di una certa sinistra, continua a permettere l'arrivo di persone che non scappano da nessuna guerra".
"Questo crea tre tipi di problemi, il primo si vanno a smantellare tutti quei diritti che i lavoratori Italiani negli anni hanno conquistato, secondo si crea una sacca di persone abbandonate a loro stesse e fuori controllo, terzo si continuano ad arricchire le mafie e la criminalità organizzata fornendogli materiale umano. Detto questo, personalmente ritengo il Presidente della Camera non all'altezza del ruolo che ricopre. Siamo difronte a una "deportazione di massa per fini economici", studiata,organizzata, che sta creando una tensione sociale senza precedenti è questo che mi preoccupa veramente, in merito alle accuse di sessismo, io non valuto mai l'operato delle persone in base al sesso, l'orientamento sessuale, al colore della pelle, e ritengo che le donne siano discriminate più dalle quote rosa che da un post che non ha nulla a che fare col significato di sessismo".
"Queste poche righe per chi mi conosce non servono, per chi non mi conosce forse aiutano, per chi vuole continuare a passare il tempo faccia pure" conclude il primo cittadino di Pontinvrea.