- 08 aprile 2017, 13:14

Tragedia di Pietra Ligure: 15 coltellate sul corpo della giovanissima Janira

Il giovane ex fidanzato avrebbe inferto 15 coltellate e la lama si sarebbe persino spezzata per l'impatto. Uscendo dalla casa, avrebbe portato via il cellulare della ragazza.

Sono 15 le coltellate che l'autore del delitto avrebbe inferto sul corpo della giovanissima Janira D'Amato, la ventenne trovata in un lago di sangue ieri sera, sul pavimento del salotto in un'abitazione di via Canonico Morelli, nel cuore di Pietra Ligure. Emergono dettagli agghiaccianti nella ricostruzione del femminicidio, per il quale il coetaneo Alessio Alamia Burastero, ex fidanzato, si è costituito ai carabinieri.

Stamane il sopralluogo degli inquirenti nel complesso abitativo lungo il torrente Maremola è proseguito, mentre l'unità immobiliare è stata posta sotto sequestro e l'area transennata. Sarà l'esame autoptico a specificare il numero esatto dei colpi, le modalità con le quali sono stati inferti e la gravità delle lesioni. Ma dai primi riscontri esce fuori un quadro inquietante: il coltello usato sarebbe stato portato dal ragazzo nella casa, non trovato in cucina come ipotizzato in un primo tempo. Un coltello a serramanico. E la lama, al termine della sequela di pugnalate, si sarebbe persino spezzata. Molteplici quindi i fendenti, ma la coltellata mortale - secondo la prima ricostruzione del  medico legale Marco Canepa - sarebbe stata quella indirizzata alla gola.  

Janira, già studentessa dell'Alberghiero "Migliorini" di Finale Ligure, stava seguendo un corso di formazione per l'impiego sulle navi da crociera. Sorridente e piena di vita, era soprannominata "Shaki". Anche la scelta di seguire lo stage per la Costa Crociere, con trasferimento ad Arenzano, sarebbe stata all'origine del conflitto tra i due ventenni, che nell'ultimo mese vivevano un periodo burrascoso. Lui non riusciva a rassegnarsi all'idea di perderla, cercando molto volte di riavvicinarsi, ma ottenendo rifiuti. Ieri sera, con la scusa di prendere alcuni oggetti, è riuscito a materializzare l'incontro. Sfociato in disgrazia.

Nella notte, uscendo dall'abitazione a delitto consumato, Alessio avrebbe portato via il cellulare della ragazza e avrebbe anche risposto ad una chiamata del padre di lei. Quest'ultimo, insospettito dal tono nervoso ed evasivo del giovane, si sarebbe messo in allarme. Il giovane pietrese, su consiglio della nonna dalla quale si è recato dopo il delitto, si è costituito ai carabinieri. E' attualmente detenuto a Imperia, accusato di omicidio volontario. Gli è contestata l'aggravante della premeditazione perché avrebbe portato con sé l'arma.

Figlia di un caposquadra dei vigili del fuoco, Janira D'Amato prestava servizio alla Croce Verde di Finale Ligure, e da pochi giorni aveva conseguito l'abilitazione Tem per salire sui mezzi di emergenza. L'ex fidanzato è descritto dai conoscenti come una persona tranquilla, anche se negli ultimi tempi visibilmente turbata. C'è chi lo ricorda durante l'alluvione di novembre mentre aiutava a spalare il fango nella zona terminale del Maremola, proprio lì dove ieri sera si è consumata la tragedia. 

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Rg