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Economia | 01 aprile 2017, 16:58

Genova, a marzo pioggia di quaterne al lotto

Dieci quaterne tutte identiche centrate sulla ruota di Genova, una cosa (forse) mai vista.

Genova, a marzo pioggia di quaterne al lotto

Dieci quaterne tutte identiche centrate sulla ruota di Genova, una cosa (forse) mai vista. Come riporta l’agenzia Agimeg, nell’estrazione del lotto di sabato 16 marzo, tutte le dieci vincite più alte del concorso sono state infatti ottenute grazie alla stessa giocata sulla ruota di Genova. Un totale di quasi due milioni di euro distribuiti. Una notizia che ha - a dir poco - dello straordinario.

Non sappiamo come sia successo. Non lo sappiamo e nemmeno riusciamo ad immaginarlo. Sappiamo soltanto che, incredibilmente, si è verificato. I numeri giocati sono stati il 6, il 10, il 37 e il 62 e la vincita più alta è stata centrata a Bellizzi, in provincia di Salerno.

Qualcuno, investendo appena tre euro, ne ha clamorosamente vinti 376.500. A Seregno, così come in altri comuni italiani, a fronte di un solo euro puntato, il fortunato giocatore si è portato a casa una vincita di 134.250. Ma in questa estrazione del lotto si sono registrate anche vincite da 216.600 euro ciascuna a Milano, Montebelluna (TV), Siracusa, Teggiano (SA) e Varese. Vinti anche 129.750 euro a Modica (RG) e Balvano in provincia di Potenza e infine 124.750 euro a Castell’Arquato (PC).

Questo il quadro completo di quanto è successo. Restano, certo, alcuni punti interrogativi che continuano a frullarci in testa. Come ad esempio il motivo per cui quelle persone abbiano deciso di giocare proprio quei numeri. Sarebbe bello riuscire a trovarne almeno due, per rivolgere a entrambe le stesse domande e capire se ci sia stato qualcosa che le ha accomunate. Nel frattempo, la nuova estrazione del lotto anche il venerdì e qualche curiosità storica degna di nota. 

Il gioco del lotto è nato a Genova 

Forse non tutti lo sanno, ma questa antica attività è nata proprio a Palazzo Ducale di Genova. Bisogna tornare indietro nei secoli, ai tempi di Andrea Doria. Tra il ‘400 e il ‘500, i genovesi scommettevano infatti sui cinque esponenti della nobiltà (su centoventi), che sarebbero stati sorteggiati per far parte dei “Serenissimi Collegi”. 

Funzionava in questo modo: venivano raccolte le poste degli scommettitori e metà del ricavato successivamente distribuito tra chi aveva indovinato i cinque nomi e gli organizzatori. Poco dopo i nomi tra cui scegliere diventarono solo novanta, e - per poter giocare indipendentemente dall’elezione dei “Serenissimi Collegi” - si trasformarono in numeri. Ecco spiegato il motivo per cui il gioco del lotto funziona con cinque numeri da indovinare su novanta.

All’inizio quest’attività venne osteggiata e proibita con un’apposita legge che vietava di giocare sulla vita di personaggi importanti come papa, re, cardinali, dogi, magistrati, e così via dicendo, ma nel 1620 finalmente il lotto a Genova venne regolamentato. E, nei secoli, è stato tramandato fino a noi.

Richy Garino

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